Poesia e Letteratura

Settembre in versi: Le poesie che celebrano questo mese speciale

Settembre è un mese affascinante, un momento di transizione in cui l’estate lascia gradualmente spazio all’autunno. Le foglie iniziano a trasformarsi, sfumando dal verde vibrante a tonalità calde di giallo, arancione e rosso. Questo mese in particolare segna anche il ritorno alla routine, un momento di nuovi inizi, di energie rinnovate e di nuovi obiettivi da raggiungere, possiamo abbracciare il fascino e la calma dell’autunno.

Molti gli autori che si sono ispirati all’atmosfera di questo periodo dell’anno, poche sono le opere che si sono distinte per la loro bellezza, profondità e capacità di catturare in modo unico il cambiamento.

Ecco 5 delle poesie più celebri sul mese di settembre:

LA LUNA NUOVA DI SETTEMBRE SU LA BUIA
di Sandro Penna (1906-1977)

La luna di settembre su la buia
valle addormentata ai contadini il canto.

Una cadenza insiste: come lento
respiro di animale, nel silenzio,
salpa la valle se la luna sale.

Altro respira qui, dolce animale
anch’egli silenzioso. Ma un tumulto
di vita in me ripete antica vita.

Più vivo di così non sarò mai.

(Da Frontespizio. 1939)

SETTEMBRE
di Luigi Pirandello (1867-1936)Le speranze se ne vanno
come rondini a fin d ’anno:
torneranno?
Nel mio cor vedovi e fidi
stanno ancora appesi i nidi
che di gridi
già sonaron brevi e gaj:
vaghe rondini, se mai
con i raj
del mio Sole tornerete,
le casucce vostre liete

(Da Nuova Antologia, agosto 1910)

I PASTORI

di Gabriele D’Annunzio (1863-1938)Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natía
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?

(Da Alcyone, Treves, Milano 1904)

SETTEMBRE
di Herman Hesse (1877 -1962)

Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l’estate dentro il suo morente sogno.
S’attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi
pesanti di stanchezza.

(Da Mondadori, Traduzione di Diego Valeri, Milano 1985)

ORA CHE SALE ILGIORNO
di Salvatore Quasimodo (1901 -1968)

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno, tramonta nei canali.
È così vivo settembre in questa terra di pianura,
i prati sono verdi come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre bette il piede dei cavalli!

(Dalla raccolta Ed è subito sera, 1942)

In conclusione, il nono mese dell’anno resta uno dei più rappresentati in letteratura,  queste poesie sono famose per la loro capacità di evocare emozioni profonde, per le immagini poetiche che creano, per le riflessioni sulla natura e sulla transizione, nonché per le suggestioni romantiche che offrono.

Ci invitano a connetterci con la bellezza e la complessità di – settembre, trasmettendo l’essenza in modo poetico e incisivo.

Consiglio di lettura: I dolori del giovane Werther di Johann W. Goethe
Pubblicato per la prima volta nel 1774 e diventato un punto di riferimento per il movimento romantico resta, nonostante gli anni, uno dei libri più attuali.

Sharon Irollo
@Salliland

Related posts

Oriana Fallaci, il coraggio di scrivere

Redazione

Il Potere Evocativo di Novembre

Redazione

Tesori dell’umanità: Le biblioteche

Redazione