La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di fermare immediatamente l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove 1,5 milioni di sfollati hanno trovato rifugio. Il presidente della Corte, Nawaf Salam, ha dichiarato che la situazione umanitaria è disastrosa e ha criticato le misure di evacuazione adottate da Israele come insufficienti. La Corte ha anche ordinato di aprire il valico di frontiera di Rafah per l’assistenza umanitaria e di garantire l’accesso agli investigatori internazionali. Israele deve presentare un rapporto sui progressi entro un mese. La decisione è stata accolta positivamente dal Sudafrica, che aveva chiesto il cessate il fuoco totale e immediato su tutta Gaza.
In risposta, il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir, ha criticato la decisione definendo la Corte “antisemita” e ha annunciato un aumento della pressione militare su Hamas. Dopo l’ordine della Corte, sono stati segnalati raid aerei israeliani sul campo profughi di Shaboura a Rafah. Il governo israeliano ha espresso la sua intenzione di continuare le operazioni militari fino alla liberazione degli ostaggi israeliani e alla sconfitta di Hamas.
L’istanza giuridica non ha il potere di garantirne l’attuazione. Tuttavia un’eventuale sentenza contro Israele aumenterebbe la pressione legale internazionale dopo che il procuratore capo della Corte penale internazionale ha dichiarato lunedì di voler richiedere mandati di arresto per i leader israeliani e di Hamas.
Hamas ha definito la decisione della Corte insufficiente, chiedendo la fine della guerra in tutta Gaza e l’applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Intanto, il Consiglio dei ministri italiano ha prorogato lo stato di emergenza per l’afflusso di profughi da Gaza per ulteriori sei mesi.