Monica Sarnelli è una delle voci più amate di Napoli, conosciuta per essere l’interprete della sigla di “Un Posto al Sole”, la soap opera più longeva della televisione italiana. Con una carriera che abbraccia oltre tre decenni, Monica continua a emozionare il pubblico con la sua musica e la sua passione. Abbiamo avuto il piacere di incontrarla nel Salotto di Kreanews per parlare della sua carriera, dei suoi progetti futuri e dell’amore per la musica che l’accompagna da sempre.
Monica, sei la voce simbolo di “Un Posto al Sole” da 28 anni. Che emozione è entrare ogni sera nelle case di tantissime persone?
«Sicuramente è un’emozione grande, anche perché dura da 28 anni questa avventura. Devo dire che non si affievolisce, anzi si accende sempre di più. Di solito le cose con il tempo possono stancare, invece “Un Posto al Sole” va sempre meglio. Far parte di questa soap opera storica è per me motivo di orgoglio. Insieme a Carlo Famularo canto questa sigla da 28 anni e sapere di entrare nelle case degli italiani, e non solo, è una sensazione unica».
La tua carriera però dura da qualche anno in più. Hai esordito da giovanissima. A distanza di tanti anni, ti emozioni ancora?
«Assolutamente sì, mi emoziono sempre. Questi 28 anni con “Un Posto al Sole” sono stati intensi e ricchi di soddisfazioni. Quest’anno festeggerò queste ricorrenze al Teatro Augusteo di Napoli il 21 ottobre con lo spettacolo “Felicissima Festa”. Festeggio 20 anni dal progetto “Lazzari Felici”, dal quale è venuta fuori “Chesta Sera”, la canzone che mi ha fatto entrare nel cuore delle persone. Poi, appunto, i 28 anni di “Un Posto al Sole” e 30 anni di “Ritmi Urbani”. Sono tre tappe importanti della mia vita e della mia carriera».
Hai tre aneddoti da condividere su questi momenti significativi della tua vita artistica?
«Ho tanti aneddoti. Uno tra questi riguarda “Chesta Sera”. Mai avrei immaginato di diventare nota al grande pubblico con una canzone del grandissimo Nino D’Angelo. Da ragazza cantavo nei club cittadini, interpretando artisti come Sting, Prince, Madonna, Tina Turner. Ero molto orientata verso la musica internazionale. Poi ho avuto il piacere di incontrare artisticamente Nino D’Angelo e ho scoperto il grande autore e maestro che è. “Chesta Sera” faceva parte di un suo album ed era passata un po’ inosservata. Quando l’ho reinterpretata, lui è stato contentissimo. Ricordo che a “Domenica In” con Mara Venier disse: “Le mie canzoni per radio non le passano, però c’è una cantante a Napoli che con ‘Chesta Sera’ sta spopolando”. Questo per me è stato un motivo di grande soddisfazione».
Oggi sei tu a essere intervistata, ma in passato hai condotto “Ritmi Urbani”. Com’è stare dall’altra parte?
«È interessante. In “Ritmi Urbani” ho intervistato tantissimi personaggi, faccio prima a dire chi non ho intervistato! Oggi essere dall’altra parte mi permette di condividere le mie esperienze e le mie emozioni. È sempre bello poter raccontare il proprio percorso».
La musica è vita. Cosa rappresenta per te la musica?
«La musica è tutto. È la passione della mia vita e il mio lavoro. Non potevo chiedere di più alla vita. Quando fai quello che ti piace, non lavori nemmeno un giorno. È come se ogni volta che vado al lavoro, mi diverto».
Quando hai iniziato questo lavoro, c’è stato qualcuno che ti ha detto “trovati un lavoro serio”?
«Sì, tutti! Nessuno prendeva sul serio il mio lavoro. A furia di dirlo, forse qualcuno ha cambiato idea. Ma spesso le persone pensano che sia tutto facile e vogliono che regali loro i biglietti per i concerti. Dicono: “Tanto a te che ti costa?”. Ma io rispondo che, così come io pago per i servizi degli altri, anche il mio lavoro ha un valore».
Hai iniziato a esibirti da piccola. Da bambina ti immaginavi così o avevi un altro sogno nel cassetto?
«No, già da bambina sognavo questo. Ho iniziato a cantare a 4 anni. A scuola, le maestre mi portavano nelle varie classi a cantare canzoni napoletane. Poi, crescendo, sono diventata esterofila, ascoltando Tina Turner, Prince, Sting. Ma alla fine sono tornata alla mia tradizione napoletana, che è quella che mi ha ripagato. Napoli mi premia ogni giorno, permettendomi di vivere di musica».
Hai fatto tanti duetti nella tua carriera. C’è un artista con cui avresti voluto o vorresti duettare?
«Sicuramente avrei voluto duettare con Pino Daniele, ma non ci sono riuscita purtroppo. Sono certa che sarebbe successo di lì a poco, ma lui ci ha lasciati prematuramente. Ho reinterpretato alcune sue canzoni nei miei album. Recentemente ho duettato con Gianni Fiorellino nel mio album “È nata ‘na jurnata ‘e sole”».
Parliamo del tuo ultimo lavoro discografico “È nata manera”. Come è nato questo progetto?
«È nato dall’incontro artistico con Gianni Fiorellino. Lo conoscevo da tempo e abbiamo pensato di fare un album insieme. Lui è produttore, arrangiatore e autore di molte delle canzoni dell’album. È un grande artista e lavorare con lui è stato un piacere. Tra le tracce c’è una versione di “T’amo e t’amerò” in omaggio al grande Peppino Gagliardi».
C’è una canzone dell’album a cui sei particolarmente legata?
«Sì, “T’amo e t’amerò” è una di queste. Avrei voluto farla ascoltare a Peppino Gagliardi, ma purtroppo non è stato possibile. Sono convinta che gli sarebbe piaciuta tantissimo».
Come riesci a legare la passione al lavoro?
«Quando si lavora con passione, è come se non si lavorasse mai. La determinazione è fondamentale. Ho fatto tante rinunce, ma non mi sono pesate perché amo quello che faccio. Quando qualcosa viene dal cuore, si trova la forza per andare avanti».
Nelle tue canzoni racconti spesso la forza che devono avere le donne. Pensi che attraverso la musica si possano cambiare le cose?
«Certo. È proprio attraverso la musica che possiamo sensibilizzare le persone. Non è possibile che nel 2024 ci sia ancora violenza sulle donne. Le donne devono avere voce e forza per denunciare. Bisogna parlarne e creare punti di appoggio dove possano trovare sostegno. Io, come artista, posso essere un mezzo di comunicazione e omaggiare le donne attraverso le mie canzoni».
Quanto sei social?
«Potrei non essere social, ma devo esserlo, altrimenti sarei inesistente. Tuttavia, sui miei social parlo soprattutto di lavoro e non metto molto in mostra la mia vita privata. Non sono il tipo che fotografa il piatto al ristorante prima di mangiare!».
Per concludere, come ti immagini in futuro e quali sono i tuoi prossimi progetti?
«L’esperienza è fondamentale e oggi mi sento soddisfatta per tutto quello che ho fatto. Continuerò a emozionarmi attraverso la musica. Il prossimo appuntamento importante è il 21 ottobre al Teatro Augusteo con lo spettacolo “Felicissima Festa”. Sarà una serata speciale, piena di amici, artisti e sorprese. Vi aspetto numerosi!».
Ringraziamo Monica Sarnelli per aver condiviso con noi la sua passione e la sua storia. Un’artista che rappresenta Napoli e la sua musica nel mondo, continuando a emozionare generazioni con la sua voce unica. Per scoprire di più sulle sue attività e partecipare ai suoi eventi, vi invitiamo a seguire i suoi canali social e a non perdere l’appuntamento al Teatro Augusteo.
Intervista realizzata da Michele Chianese per Il Salotto di Kreanews. Rivivi la puntata completa su YouTube e lasciati coinvolgere dalla straordinaria energia di Monica Sarnelli.