L’endometriosi è una malattia cronica e invalidante che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile, sebbene sia spesso sottodiagnosticata. Si verifica quando il tessuto simile all’endometrio, che normalmente riveste l’utero, si sviluppa al di fuori di esso, localizzandosi su ovaie, tube, intestino o altri organi pelvici. Questo tessuto risponde agli ormoni del ciclo mestruale, causando infiammazioni, aderenze e dolore cronico, spesso debilitante. I sintomi più comuni includono cicli mestruali dolorosi, dolore pelvico persistente, infertilità e problemi gastrointestinali. Tuttavia, l’intensità varia da persona a persona, rendendo la diagnosi complessa. Ad oggi, il percorso diagnostico richiede mediamente 7-10 anni, e spesso include esami invasivi come la laparoscopia. L’endometriosi compromette significativamente la qualità della vita e può avere un forte impatto psicologico, rendendo urgente la necessità di strumenti diagnostici meno invasivi e più accessibili.
Un recente sviluppo in questo ambito potrebbe rappresentare una svolta: un test del sangue chiamato PromarkerEndo. Sviluppato da un team di ricercatori australiani, questo esame si basa sull’identificazione di specifici biomarcatori proteici nel plasma sanguigno, permettendo di rilevare la malattia in modo non invasivo. I risultati preliminari sono promettenti: il test ha dimostrato un’accuratezza fino al 99,7% nei casi più gravi e superiore all’85% nelle fasi iniziali. Questo potrebbe ridurre drasticamente i tempi diagnostici e consentire un accesso più rapido alle terapie, migliorando la qualità della vita delle pazienti.
Attualmente, il PromarkerEndo è in fase sperimentale e necessita di ulteriori studi per validarne l’efficacia su diverse popolazioni. L’azienda sviluppatrice, Proteomics International, prevede di ottenere l’approvazione dalle autorità sanitarie australiane entro giugno 2025, con l’obiettivo di renderlo disponibile anche a livello internazionale.
Se approvato, questo test potrebbe rivoluzionare l’approccio alla diagnosi dell’endometriosi, offrendo alle donne un metodo rapido, preciso e non invasivo per individuare una condizione che, per troppo tempo, è stata trascurata dalla medicina. L’introduzione di PromarkerEndo rappresenterebbe non solo un progresso scientifico, ma anche una speranza concreta per milioni di donne in tutto il mondo che convivono con questa malattia.