Le tensioni economiche internazionali tornano a intensificarsi con la recente decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre nuovi dazi sulle merci provenienti da Canada e Messico. La reazione dei paesi vicini non si è fatta attendere: il Canada ha annunciato tariffe di ritorsione del 25%, mentre il Messico ha ottenuto una sospensione temporanea dei dazi per un mese, lasciando spazio ai negoziati.
Un Déjà Vu Commerciale?
L’inasprimento delle politiche tariffarie di Trump ricorda le battaglie commerciali della sua prima presidenza, quando il protezionismo era diventato un pilastro della politica economica statunitense. L’obiettivo dichiarato è quello di difendere l’industria americana, ridurre il deficit commerciale e riportare la produzione all’interno degli Stati Uniti. Tuttavia, le conseguenze di queste misure potrebbero essere ben più ampie e complesse.
La Risposta del Canada e del Messico
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha espresso il suo disappunto definendo le nuove tariffe americane “ingiustificate e dannose per entrambe le economie”. Il Canada, principale partner commerciale degli USA, ha annunciato contromisure immediate con dazi su prodotti americani strategici, tra cui acciaio, alluminio e beni di consumo.
Il Messico, invece, ha ottenuto una tregua temporanea. Dopo un colloquio tra il presidente Trump e la presidente messicana Claudia Sheinbaum, gli Stati Uniti hanno accettato di sospendere per un mese l’imposizione dei dazi. In cambio, il Messico si è impegnato a schierare immediatamente 10.000 soldati della Guardia Nazionale al confine settentrionale per contrastare il traffico di droga, in particolare di fentanyl, e l’immigrazione illegale verso gli USA. Inoltre, entrambe le nazioni collaboreranno per fermare il traffico di armi ad alta potenza verso il Messico. Durante questo mese, le delegazioni dei due paesi negozieranno per trovare un accordo definitivo ed evitare l’escalation commerciale.
Effetti sui Mercati e sul Commercio Internazionale
Le borse hanno già iniziato a risentire dell’incertezza economica. Il FTSE MIB ha chiuso in calo dello 0,69%, mentre anche Wall Street ha registrato una giornata negativa. Gli investitori temono che questa escalation possa avere ripercussioni più ampie, coinvolgendo altri partner commerciali e mettendo a rischio la stabilità economica globale.
Anche l’Unione Europea osserva con attenzione gli sviluppi, temendo di essere la prossima a subire restrizioni tariffarie. La Cina, da parte sua, ha già espresso preoccupazione per la crescente instabilità del commercio internazionale e potrebbe intervenire con politiche di sostegno alle economie colpite.
Cosa Aspettarsi?
Se le tensioni non verranno risolte rapidamente, il rischio di una guerra commerciale su larga scala potrebbe diventare sempre più concreto. Le economie interconnesse di oggi rendono difficile prevedere chi ne uscirà vincitore, ma una cosa è certa: i consumatori e le imprese di tutto il mondo potrebbero pagarne il prezzo più alto.
Mentre i leader politici si preparano a nuovi negoziati, resta da vedere se prevarrà il dialogo o se ci si avvierà verso un’altra stagione di scontri commerciali globali.