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Persi e mai scritti: La mostra dei libri che non sono mai esistiti

A New York, presso il prestigioso Grolier Club, si è tenuta una mostra unica nel suo genere: Imaginary Books: Lost, Unfinished, and Fictive Works Found Only in Other Books.

L’esposizione, aperta dal 5 dicembre 2024 al 15 febbraio 2025, ha esplorato il misterioso mondo dei libri immaginari, quei volumi citati in romanzi e racconti ma mai esistiti nella realtà. Il Grolier Club, fondato nel 1884, è la più antica associazione americana dedicata ai bibliofili e agli appassionati delle arti grafiche, e questa mostra ha rappresentato un omaggio straordinario alla letteratura e al potere dell’immaginazione.

Non si trattava solo di libri fittizi, ma anche di opere perdute o mai completate. Tra i casi più celebri figurava One Must First Endure di Ernest Hemingway, un manoscritto che lo scrittore perse in circostanze sfortunate quando gli fu rubato su un treno. Un altro esempio affascinante è Lo Stilo di Edgar Allan Poe, un’opera che avrebbe dovuto vedere la luce nel 1849 ma che non fu mai pubblicata perché l’autore morì due mesi prima. Anche Sylvia Plath era presente in questa raccolta di libri mai letti: il manoscritto del romanzo che stava scrivendo dopo La campana di vetro è scomparso misteriosamente intorno al 1970, lasciando un vuoto nella storia della letteratura.

Accanto a queste opere irrecuperabili, la mostra ha dato spazio ai libri nati solo nella fantasia degli scrittori. Tra i più noti vi era il Necronomicon, il grimorio esoterico citato nelle opere di H.P. Lovecraft, così realistico da aver generato leggende sulla sua esistenza. C’erano anche i volumi fittizi della letteratura fantastica e gotica, come De Vermis Mysteriis di Robert Bloch, e quelli citati in racconti di Borges, Umberto Eco e Stephen King.

Una delle sezioni più curiose era dedicata ai libri che, pur essendo immaginari, hanno poi preso vita grazie alla passione dei lettori e degli scrittori. Un esempio è Le Fiabe di Beda il Bardo, inizialmente solo un titolo nei romanzi di J.K. Rowling, ma poi scritto e pubblicato realmente.

L’obiettivo della mostra era quello di esplorare il fascino dei libri che esistono solo nella memoria collettiva, tra citazioni e riferimenti letterari.

Qui una versione online della mostra e il suo materiale:

Un viaggio affascinante nella letteratura invisibile, dove la linea tra finzione e realtà diventa sempre più sottile, alimentando il mistero e la magia della parola scritta.

Sharon Irollo
Instagram: @salliland

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