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DeepSeek, l’IA cinese che scuote il mercato

A marzo 2025, DeepSeek continua a far parlare di sé, rappresentando un caso emblematico dell’innovazione cinese nel campo dell’intelligenza artificiale. La start-up, fondata a Hangzhou nel 2023 dal giovane Liang Wenfeng e supportata dal fondo speculativo High-Flyer, ha rapidamente scalato le classifiche globali grazie a costi di realizzazione e utilizzo estremamente contenuti. La sua app, concepita come una sorta di “ChatGPT cinese”, ha conquistato milioni di utenti nel giro di pochi mesi, raggiungendo il primo posto sia sull’Apple Store che sul Google Play Store.

Un modello vincente ma controverso

DeepSeek ha attirato l’attenzione non solo per l’efficacia e la facilità d’uso, ma anche per il suo approccio open source, che contrasta nettamente con i modelli chiusi di OpenAI e Microsoft. La piattaforma offre funzioni avanzate a un costo irrisorio: solo 10 dollari l’anno, contro i 270 richiesti dai concorrenti. Questa strategia ha reso l’app estremamente popolare, coinvolgendo un pubblico che va dai consumatori generici agli sviluppatori più tecnici. La trasparenza del codice e il supporto per due lingue – inglese e cinese – hanno inoltre stimolato la partecipazione attiva della comunità tech, contribuendo al continuo miglioramento del sistema. Tuttavia, la stessa apertura ha portato anche ad accuse di plagio, un tema che ha intensificato le tensioni tra la start-up cinese e i colossi occidentali del settore.

Il nodo della censura politica

Una delle prime crepe nel successo di DeepSeek è emersa a causa della censura politica. L’app, simbolicamente rappresentata da una balenottera che richiama la profondità del sapere, evita di trattare temi politicamente delicati, come la strage di Piazza Tienanmen. Questa scelta ha suscitato non poche reazioni, soprattutto nel mondo occidentale, dove numerosi utenti hanno testato l’IA cercando di discutere argomenti sensibili, per poi condividere le proprie esperienze sui social media. Mentre alcuni analisti considerano questa autocensura una limitazione intrinseca al modello cinese, altri ritengono che tale compromesso sia il segreto del successo locale, garantendo un servizio gratuito, ma con restrizioni strategiche per conformarsi alle normative politiche interne.

Effetti sul mercato globale

Nel primo trimestre del 2025, l’ascesa di DeepSeek ha avuto ripercussioni significative sui mercati internazionali. A gennaio, le azioni di aziende leader come Nvidia e SoftBank hanno subito bruschi cali, riflettendo le crescenti preoccupazioni per la concorrenza asiatica. È interessante notare che, non potendo accedere ai chip della casa americana, DeepSeek si affida ai processori progettati da Huawei, evidenziando un ulteriore spostamento degli equilibri tecnologici globali. L’approccio open source e la strategia di contenimento dei costi hanno messo in discussione i modelli di business tradizionali, intensificando la pressione su giganti come OpenAI e Microsoft, che investono cifre considerevoli in infrastrutture cloud e sistemi chiusi. Con investimenti che superano i 100 milioni di dollari per sviluppare le ultime versioni di ChatGPT, il divario economico e strategico tra il modello occidentale e quello cinese appare sempre più netto.

Accuse di plagio e tensioni internazionali

Il 29 gennaio 2025, le tensioni sono esplose quando OpenAI e Microsoft hanno accusato DeepSeek di aver plagiato il modello GPT, sostenendo che la start-up cinese avrebbe utilizzato un dataset derivato da sistemi occidentali, in violazione di brevetti e norme internazionali. DeepSeek ha prontamente respinto tali accuse, dichiarando che il progetto è stato completamente sviluppato internamente, grazie anche all’impiego di chip di ultima generazione forniti da Huawei. Questa disputa ha ulteriormente alimentato le rivalità tra le due superpotenze tecnologiche, evidenziando come la corsa all’innovazione sia strettamente intrecciata con le dinamiche geopolitiche e con la lotta per il controllo dei mercati emergenti.

La scomparsa dagli store: un segnale di controllo

Nel corso della stessa giornata delle accuse, l’app DeepSeek è scomparsa improvvisamente dagli store digitali italiani di Apple e Google. La rimozione, attribuita a richieste di moderazione da parte delle autorità cinesi, ha sollevato interrogativi sul grado di controllo esercitato dal potere sulle tecnologie emergenti. Questa mossa ha acceso un dibattito tra investitori e analisti: se da un lato la decisione può essere vista come un tentativo di garantire conformità alle normative locali, dall’altro solleva dubbi sulla trasparenza e sull’indipendenza dell’innovazione tecnologica in un contesto geopolitico sempre più complesso. Al momento, all’inizio di marzo 2025, si specula sulla possibilità che l’app possa tornare presto disponibile in Europa, mentre il settore resta in attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero ridefinire le regole del gioco.

Uno sguardo al futuro e implicazioni strategiche

La vicenda di DeepSeek non si limita a un episodio isolato nel panorama delle intelligenze artificiali, ma rappresenta un microcosmo delle tensioni globali che attraversano il settore tecnologico. L’innovazione rapida, l’adozione di modelli open source e la pressione sui costi si scontrano con questioni fondamentali legate alla proprietà intellettuale, alla censura e alle rivalità geopolitiche. In questo contesto, le decisioni prese oggi avranno ripercussioni durature sul futuro dell’IA. Gli investitori, infatti, sono sempre più attenti alla capacità delle aziende di adattarsi a un mercato in continuo mutamento, e il caso DeepSeek sta già spingendo giganti come OpenAI e Microsoft a rivedere le proprie strategie per mantenere la leadership in un settore sempre più competitivo.

Inoltre, la corsa all’innovazione in ambito IA sta spingendo anche le istituzioni a riconsiderare le normative internazionali, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra incentivazione della creatività e protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per comprendere come si evolverà questo scenario, e DeepSeek potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era, in cui la convergenza tra tecnologia, politica e economia riscriverà le regole dell’innovazione a livello globale.

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