Negli ultimi anni, gli Stati Uniti sono stati oggetto di crescente attenzione per il deterioramento delle libertà civili. A testimoniarlo è l’inserimento del Paese nella CIVICUS Monitor Watchlist, un database che monitora lo stato dei diritti e delle libertà nel mondo. La decisione è arrivata durante l’amministrazione Trump, segnalando una preoccupazione internazionale per il restringimento degli spazi democratici e delle libertà fondamentali negli USA.
Perché gli USA sono stati aggiunti alla lista?
CIVICUS, un’organizzazione che si occupa della protezione delle libertà civili a livello globale, pubblica regolarmente una “watchlist” in cui segnala le nazioni in cui i diritti fondamentali sono minacciati. L’ingresso degli Stati Uniti in questo elenco è stato motivato da vari fattori, tra cui:
Restrizioni alla libertà di stampa e di espressione: durante la presidenza Trump, i rapporti tra il governo e i media si sono notevolmente deteriorati, con frequenti attacchi alla stampa e restrizioni nei confronti dei giornalisti.
Repressione delle proteste: l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine contro manifestanti, in particolare durante le proteste per i diritti civili e contro la brutalità della polizia (come il movimento Black Lives Matter), ha sollevato allarmi a livello internazionale.
Erosione delle istituzioni democratiche: le tensioni legate alle elezioni presidenziali del 2020 e le accuse infondate di frode elettorale hanno messo a rischio la fiducia nelle istituzioni democratiche.
Cosa significa essere nella watchlist?
Essere inseriti nella CIVICUS Monitor Watchlist non ha conseguenze dirette per un Paese, ma è un segnale d’allarme. Significa che il mondo sta osservando con preoccupazione l’evoluzione della situazione interna e che vi è un rischio concreto per le libertà civili e i diritti umani.
Negli Stati Uniti, questo status ha generato un ampio dibattito tra chi ritiene che le preoccupazioni siano fondate e chi, invece, accusa le organizzazioni internazionali di avere un approccio politicizzato. Tuttavia, al di là delle opinioni, la presenza nella watchlist è un chiaro avvertimento: anche le democrazie più consolidate non sono immuni dall’erosione dei diritti.
Qual è la situazione attuale?
Con il cambio di amministrazione, molte delle tensioni si sono allentate, ma i problemi strutturali rimangono. La polarizzazione politica, le disuguaglianze sociali e il ruolo delle forze dell’ordine continuano a essere temi centrali nel dibattito americano.
L’inserimento degli USA nella watchlist globale è un promemoria del fatto che la democrazia e i diritti umani non possono essere dati per scontati. La libertà di stampa, il diritto di protesta e l’integrità delle istituzioni democratiche sono elementi fondamentali che necessitano di tutela costante, ovunque nel mondo.