Nel Salotto di Kreanews, condotto da Francesco Russo, abbiamo intrapreso un viaggio nelle radici della House Music con un ospite d’eccezione: Maurizio “Lupo” Luise, storico DJ e cofondatore degli Angels of Love, il collettivo che ha reso Napoli un punto di riferimento mondiale per la scena house. Un’intervista tra passato, presente e futuro della musica elettronica.
Maurizio, come nasce la tua passione per la House Music e il tuo percorso?
«Tutto inizia a fine anni ‘80, intorno al 1989. In quel periodo arrivava l’influenza musicale da Chicago, New York e Londra, con sonorità mai sentite prima. Un mio amico, Francesco, che viveva a Londra, mi mandava cassette con questa musica nuova. Fui immediatamente catturato dal sound, perché a quell’epoca le discoteche erano un mix confuso di vari generi, dal pop al reggae al rock. Invece la house aveva una coerenza stilistica unica.
Per capire meglio questa scena, andai a Londra e mi portò a un Rave clandestino, dove l’indirizzo si scopriva solo ascoltando una frequenza radio che comunicava orario e luogo. Arrivai in questo spazio enorme, dove 45.000 persone ballavano all’unisono, in un’atmosfera incredibile, tra proiezioni e impianti mai visti prima. Rimasi folgorato.»
Da lì nasce l’idea di portare questa scena a Napoli?
«Esatto! Io e Francesco decidemmo di organizzare il primo party house a Napoli il 10 novembre 1990, al Teatro Tenda (oggi PalaPartenope). Portammo giù DJ internazionali come Charlie Hall e Steve Bicknell, e un live di Mister Monday.
Pochi mesi prima avevamo conosciuto Claudio Coccoluto, un altro pioniere di questa musica in Italia, in un locale a Gaeta. Rimase colpito dal nostro progetto e volle subito farne parte. Quel primo evento fu una rivoluzione: impianti mai visti, 30 ragazzi arrivati dall’Inghilterra, visual futuristiche… una festa che ha segnato un’epoca.»
Il progetto Angels of Love, fondato da Maurizio Luise e il suo team, ha trasformato Napoli in un punto di riferimento per la club culture mondiale.
Come siete riusciti a far diventare Napoli la capitale italiana della House?
«Abbiamo creato un vero movimento culturale. Inizialmente, in Italia c’era solo un club a Riccione che proponeva questa musica. Per ascoltarla, dovevi prendere la macchina e partire. Poi, con gli Angels of Love, abbiamo ribaltato la situazione: la gente da Milano, Bologna, Firenze scendeva a Napoli per partecipare ai nostri eventi.
Abbiamo portato i migliori DJ del mondo, da Frankie Knuckles a David Morales, Louie Vega, Tony Humphries, Carl Cox… e da Napoli siamo arrivati ovunque: Ibiza, Sydney, Melbourne, Singapore. Ovunque andassi, sapevano chi erano gli Angels of Love.»
Maurizio, il tuo soprannome “Lupo” ha una storia particolare. Come nasce?
«Nasce perché, da ragazzo, riuscivo sempre a essere nel posto giusto al momento giusto. Quando arrivavo, i miei amici dicevano: “Eccolo, eccolo… è arrivato il lupo!”. E da allora il nome mi è rimasto.»
Com’è cambiata la scena House rispetto agli anni d’oro?
«Oggi purtroppo il clubbing sta scomparendo. La discoteca sta decadendo, e il pubblico giovane non ha più lo stesso entusiasmo. Arrivano in un locale, stanno col telefono in mano, non ballano, si fanno selfie… i social hanno distrutto la vera essenza della musica.Prima il clubbing era aggregazione, socializzazione, emozione. Oggi molti locali sono freddi, senz’anima. I giovani non conoscono più il valore della condivisione reale, e questo è un problema. I DJ di oggi non ricercano più la musica, si accontentano di fare ciò che va di moda. In passato, ogni set aveva momenti indimenticabili, oggi esci da un club e non ricordi nemmeno un pezzo che è stato suonato.»
Nonostante i cambiamenti, il movimento degli Angels of Love è ancora vivo e pronto a festeggiare 35 anni di storia con eventi imperdibili.
Maurizio, cosa avete in programma per celebrare questo anniversario?
«Abbiamo creato un nuovo format, il Family Festival, dove i nostri vecchi amici portano i loro figli, creando un ponte tra generazioni.
📅 Le date principali:
4 maggio – Napoli, London, New York in the House
1° giugno – Tributo a Frankie Knuckles (con Frankie Knuckles Foundation)
2 agosto – 35 anni di Angels of Love
Settembre – Gemellaggio con il Chosen Few Picnic Festival di Chicago
A luglio, poi, andremo proprio a Chicago, patria della House Music, per suonare con i nostri DJ Resident. È un onore collaborare con i creatori della scena House.»
Tu sottolinei spesso il concetto di House Music al tramonto. Perché?
«Perché la House non è solo ballo sfrenato, ma ha un lato romantico e nostalgico. Ti riporta alla spensieratezza, ai momenti vissuti con gli amici, a quando si ballava senza pensieri.
Vedere ragazzi che tornano con i loro figli ai nostri eventi è bellissimo. Stiamo cercando di trasmettere ai giovani quello che noi abbiamo vissuto. La House è emozione pura, è impossibile non innamorarsene.»
Maurizio, secondo te la House Music ha ancora un futuro?
«Oggi la musica è in crisi. Non ci sono più vere hit che restano nel tempo, tutto è usa e getta. I DJ non ricercano più la musica, pensano solo a ciò che vende.
La House Music deve tornare alle sue radici: passione, ricerca, emozione. Finché esisteranno persone che amano questa musica senza compromessi, il movimento continuerà.»
Un ringraziamento speciale a Maurizio “Lupo” Luise per questa incredibile lezione di musica e cultura.
Intervista realizzata da Francesco Russo per Il Salotto di Kreanews.Scopri di più sulla puntata completa su YouTube e continua a seguire il nostro magazine per altre storie di musica e cultura.