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Ventotene tradito? Il Manifesto che divide la politica italiana

Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, è considerato il testo fondativo dell’idea di un’Europa unita e federale. Nato come risposta ai totalitarismi e alle guerre che stavano devastando il continente, il manifesto proponeva una federazione europea come unico antidoto ai nazionalismi che avevano portato alla Seconda guerra mondiale.

Ma oggi, oltre ottant’anni dopo, quei principi sono ancora validi? La domanda è tornata al centro del dibattito politico italiano dopo l’intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati, in cui ha citato alcuni passaggi del Manifesto per mettere in discussione la visione dell’Europa che ne deriverebbe.

Le parole di Meloni e la bufera politica

Nel suo discorso, Meloni ha letto estratti del Manifesto di Ventotene, sottolineando concetti come la necessità di una “rivoluzione europea socialista” e l’idea che “la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso”. Ha poi affermato:

“Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia.”

La reazione dell’opposizione è stata immediata. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno accusato la premier di strumentalizzare un documento fondamentale per la storia europea, ignorandone il vero spirito. In Aula è scoppiata la bagarre, costringendo la Presidenza della Camera a sospendere la seduta per ben due volte.

Un Manifesto ancora attuale?

Ma che cos’era davvero il Manifesto di Ventotene? E quanto di esso è rimasto nella costruzione dell’Europa di oggi?

Il documento era certamente figlio del suo tempo: gli autori, in piena guerra, immaginavano un’Europa in cui gli Stati nazionali avrebbero ceduto parte della loro sovranità per creare un’unione basata sulla pace e sulla giustizia sociale. Se è vero che alcuni passaggi evocano idee socialiste, è altrettanto vero che il Manifesto non era un testo marxista, bensì un progetto per superare il fascismo e i conflitti tra le nazioni.

Oggi, l’Unione Europea è molto diversa da quella immaginata a Ventotene. È una realtà politica ed economica complessa, spesso accusata di essere più attenta alle dinamiche finanziarie che ai valori sociali. Questo scollamento tra l’ideale e la realtà ha reso il Manifesto un testo aperto a interpretazioni diverse, come dimostra il dibattito scatenato dalle parole di Meloni.

L’Europa che vogliamo

La questione di fondo resta: che tipo di Europa vogliamo? Un’Europa delle nazioni sovrane o una federazione più integrata? Un’Europa sociale o un’Europa dei mercati? Il Manifesto di Ventotene ci offre ancora spunti di riflessione, ma la vera sfida è capire come quei principi possano essere applicati nel mondo di oggi.

E tu, che ne pensi? L’Europa attuale ha tradito l’ideale di Ventotene o ne ha semplicemente dato una nuova interpretazione? Raccontacelo nei commenti o sui nostri social!

 

 

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