Sabato 15 marzo 2025, Piazza del Popolo a Roma si è trasformata in un mare di bandiere blu con stelle dorate. Migliaia di persone sono scese in piazza per la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, un evento nato da un appello del giornalista Michele Serra e subito raccolto da cittadini, intellettuali e artisti desiderosi di ribadire l’importanza dell’Unione Europea.
Un’onda europea nel cuore di Roma
L’atmosfera era carica di energia positiva. Niente simboli di partito, solo bandiere europee a sventolare. Un segnale chiaro: l’Europa unisce, va oltre le divisioni politiche. Sul palco si sono alternati scrittori, musicisti e personalità del mondo della cultura, che hanno raccontato cosa significhi per loro l’Europa.
Tra i volti noti presenti, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, Carlo Calenda di Azione e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. In prima fila anche Jaume Collboni, sindaco di Barcellona, a simboleggiare la necessità di un’Europa sempre più connessa.
I temi al centro della manifestazione
Non è stata solo una celebrazione. Gli interventi hanno toccato temi fondamentali:
Il ruolo dell’Europa nel mondo, tra sfide geopolitiche e la necessità di un’identità più forte.
La difesa della democrazia e dei diritti fondamentali, sempre più sotto pressione in molte parti del continente.
Il futuro dell’UE, con la richiesta di un’Unione più coesa e capace di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Mentre in Piazza del Popolo si respirava un clima di speranza, in Piazza Barberini gruppi di estrema sinistra hanno organizzato una contro-manifestazione, esprimendo il loro dissenso e bruciando bandiere europee. Un contrasto che evidenzia quanto il tema europeo sia ancora dibattuto.
Un messaggio chiaro: l’Europa conta
Questa manifestazione ha dimostrato che c’è ancora voglia di Europa. Non un’Europa perfetta, ma un’Europa che può e deve migliorare. Piazza del Popolo ha lanciato un messaggio forte: l’Unione Europea è una conquista da difendere, un progetto da rilanciare.
Ora resta da vedere se questa spinta dal basso troverà riscontro nelle istituzioni. Una cosa però è certa: il cuore dell’Europa, almeno per un giorno, ha battuto forte a Roma.