Secondo un recente report di Deloitte, la ristorazione italiana continua a segnare risultati eccellenti, con una crescita costante sia a livello nazionale che internazionale. La cucina italiana si conferma leader in Europa, raggiungendo un volume d’affari di 41 miliardi di euro, mentre a livello globale supera i 240 miliardi, un aumento significativo rispetto ai 228 miliardi del 2022. Complessivamente, il mercato della ristorazione ha toccato i 2.797 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente.
Questo è quanto emerge dal report «Foodservice Market Monitor» di Deloitte, presentato durante la tavola rotonda «Le catene di ristorazione in Italia, tra opportunità e criticità», organizzata da Aigrim (Associazione imprese grande ristorazione multilocalizzata) nell’ambito del convegno “Dire fare mangiare” di Edifis. A livello globale, la regione Asia-Pacifico detiene la quota maggiore di fatturato (42%), mentre la ristorazione con servizio al tavolo rappresenta la principale categoria con una quota del 46%.
Le catene di ristorazione moderne costituiscono un terzo del mercato globale, con una crescita annua del 10%. In Italia, però, questa crescita si attesta al 10%, riflettendo un’incidenza ancora inferiore rispetto alla media mondiale (10% vs 35%).
Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia, sottolinea come il comparto foodservice italiano stia registrando ottimi risultati, con un valore globale della cucina italiana in aumento. “Il nostro Paese è il primo in Europa per valore generato nei ristoranti full service,” afferma Nastasi. Nonostante l’incidenza delle catene in Italia sia inferiore rispetto alla media mondiale, la traiettoria di crescita è in linea con il trend globale, con una spinta significativa proveniente dai Paesi asiatici. Tra i trend emergenti, spicca la crescita dello street food, sempre più apprezzato dai consumatori di tutto il mondo.
Cristian Biasoni, presidente di Aigrim, evidenzia come i dati di Deloitte mostrino un settore con prospettive molto positive e un tasso di crescita previsto del 4% per il periodo 2023-2028. In Italia, il settore delle catene di ristorazione presenta ampi margini di sviluppo, grazie all’attuale minor penetrazione di mercato. La crescita sarà guidata dall’aumento dei consumi alimentari fuori casa e dalla polarizzazione dei gusti dei consumatori, sempre più attenti all’esperienza e all’identificazione con i brand.
Nonostante la forte crescita delle catene di ristorazione veloce rispetto ai valori pre-pandemici, con un CAGR del +14,6%, l’incidenza rimane minore (54%) rispetto ad altri Paesi. Nel settore dei ristoranti tradizionali, l’Italia si conferma il primo Paese in Europa con 41 miliardi di euro, registrando una crescita quasi a doppia cifra rispetto all’anno precedente (+9,6%).
Gli Stati Uniti, la Germania e il Brasile sono tra i mercati che apprezzano maggiormente la cucina italiana, sebbene le ricette siano spesso adattate ai gusti locali. Nuovi trend di consumo, come l’eatertainment e lo snacking, stanno guadagnando terreno. Il fenomeno dello “snacking”, che vede i consumatori preferire piccoli pasti durante la giornata anziché i pasti tradizionali, e lo street food, emergente come categoria leader della crescita del mercato con un CAGR previsto del +5,5%, rappresentano le principali tendenze future.
Si stima che il mercato foodservice crescerà con un CAGR del +3,8% tra il 2023 e il 2028, raggiungendo un possibile valore di 3.370 miliardi di euro entro il 2028, trainato principalmente dai mercati di Asia, Pacifico e resto del mondo. Per l’America del Nord e l’Europa, la crescita sarà leggermente inferiore rispetto alla media del mercato.