Nel Salotto di Kreanews abbiamo incontrato Aline Improta, giornalista e consulente editoriale, una professionista della comunicazione che ha saputo valorizzare il proprio talento e superare gli stereotipi. Nata in Brasile e adottata in Italia, ha trovato nella scrittura la sua vocazione e la sua missione: raccontare storie, ispirare le persone e aiutare i giovani a formarsi e a scoprire il proprio valore.
Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della comunicazione?
«È nato tutto grazie a mio padre. Da bambina scrivevo poesie e racconti, e lui, di nascosto, inviò una mia poesia a “Il Mattino”. Un giorno mi mostrò il giornale e vidi la mia poesia pubblicata. Da quel momento ho capito che la scrittura sarebbe stata la mia strada. Ho iniziato a formarmi molto presto, seguendo corsi extrascolastici di scrittura e di editing già dall’età di 16 anni. A 18 anni ho intrapreso la gavetta giornalistica, collaborando poi con diverse testate come Il Mattino e Il Roma.
Sono diventata giornalista pubblicista a venti anni, il mio obiettivo era fare la giornalista di moda e lavorare in un grande gruppo editoriale che si occupasse di target femminile. Dopo la laurea mi sono candidata per il grande gruppo editoriale Condé Nast e tanti altri, ma purtroppo non fui presa. Fu così che iniziai stage ed esperienze nel settore della moda, ricoprendo diversi ruoli e girando anche per l’Italia.
Hai detto di esserti allontanata dal giornalismo tradizionale per un periodo. Qual è stato il tuo percorso lavorativo?
«Ho lavorato per molti anni nel settore della moda, occupandomi di comunicazione, eventi, marketing e anche retail management fino a quando ho deciso di allargare i miei orizzonti e spaziare in altri settori, fu così che iniziai quella che è stata un’importante esperienza professionale come Assistant Manager e Copywriter in una rinomata agenzia di comunicazione in Campania. Qui ho affinato le mie competenze e ho scoperto di essere brava a scrivere di tutto. Poi sono tornata al mio sogno: la scrittura e l’editoria, non solo come giornalista, ma anche come consulente editoriale e ghostwriter, aiutando imprenditori e professionisti a raccontare la loro storia.»
Sei stata riconosciuta come “eccellenza professionale della Campania”. Cosa ha significato per te?
«Ricevere quel riconoscimento in una sala gremita con più di 500 persone è stato un momento di grande emozione. È arrivato in un periodo in cui riflettevo molto sul mio percorso, sulle scelte fatte e sulle difficoltà superate. Sentirmi definire un’eccellenza campana mi ha dato conferma che il mio impegno e la mia determinazione hanno prodotto frutti. È stato uno stimolo a continuare a crescere e a portare avanti la mia missione, ispirando altre persone.»
Hai parlato di difficoltà e pregiudizi. Qual è stata la sfida più grande nel tuo cammino?
«La più grande sfida è stata vincere gli stereotipi. Come donna, e soprattutto in un mondo dove spesso l’aspetto fisico può generare pregiudizi, ho dovuto dimostrare più volte il mio valore. Alcuni si fermavano alle apparenze, immaginandomi forse come una modella piuttosto che come una professionista della scrittura. Ho dovuto lavorare il doppio, studiare e formarmi per essere scelta per le mie competenze. Oggi, posso dire di aver superato questi ostacoli, grazie anche a chi ha creduto in me, guardando oltre l’apparenza.»
Hai lanciato un messaggio forte: “Il tuo valore dipende da te, non dagli altri”. Cosa intendi?
«Intendo dire che non dobbiamo lasciare che gli altri definiscano il nostro valore. Dobbiamo essere noi a stabilire quanto valiamo, investendo sulla nostra formazione, sulle nostre competenze e sui nostri ideali. Se cediamo a offerte allettanti ma contrarie ai nostri valori, finiamo per perdere pezzi della nostra integrità. Se invece impariamo a rispettare noi stessi e i nostri obiettivi, troveremo la forza di diventare protagonisti della nostra vita. Sei tu che decidi quanto vali in base alle decisioni coraggiose che prendi. Si compra ciò che ha un prezzo, ciò che ha valore si conquista. Cosa vuoi essere tra le due?»
Oltre al giornalismo, segui anche progetti editoriali e consulenze. Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Sto lavorando alla creazione di un’Academy di soft skills per i giovani, completamente gratuita. L’obiettivo è formare ragazzi su comunicazione, leadership, team building perché possano migliorarsi e tirare fuori il meglio di se ed essere così pronti entrare nel mondo del lavoro con maggior consapevolezza e contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Inoltre, sto studiando per specializzarmi in scrittura terapeutica e diventare Coach in Journal Therapy o terapia tramite la scrittura. Questo desiderio nasce dalla voglia di aiutare altre donne a realizzare i loro sogni. E, per finire, sto cercando di completare il mio libro, un percorso intimo e complesso, ma che spero possa essere d’ispirazione a tante persone.»
Sei nata in Brasile e poi adottata a Napoli. In che modo questa storia personale influenza il tuo approccio alla vita e al lavoro?
«Sapere di essere stata adottata e cresciuta a Napoli mi fa pensare di avere una missione qui, di essere qui per un motivo. Questa consapevolezza mi spinge a dare il massimo per il mio territorio, per aiutare i giovani e le donne a trovare la loro strada. È come se il destino avesse voluto che io fossi qui per fare la differenza. Vedo questa storia come un dono e una responsabilità.»
Cosa rappresentano per te i riconoscimenti pubblici e le premiazioni?
«Sono momenti di grande gioia, ma anche di riflessione. Mi fanno capire che, nonostante le difficoltà, sto procedendo nella direzione giusta. È un incoraggiamento a non mollare, a continuare a lavorare per migliorare me stessa e il contesto in cui vivo. Alla fine, la cosa più importante è sapere di aver ispirato qualcuno, di aver messo un piccolo tassello nella vita di una persona, aiutandola a esprimere il proprio potenziale.»
Intervista realizzata da Michele Chianese per Il Salotto di Kreanews.
Rivivete la puntata completa su YouTube e lasciatevi ispirare dal coraggio, dalla determinazione e dalla passione di Aline Improta.