Nel Salotto di Kreanews abbiamo avuto il piacere di ospitare Domenico Sepe, maestro d’arte e scultore napoletano noto a livello internazionale. Sepe ha condiviso con noi la sua passione per l’arte, il legame profondo con la città di Napoli e le sue opere più significative, tra cui le sculture di Diego Armando Maradona, Partenope e l’allievo della Nunziatella.
Domenico, come nasce la tua passione per l’arte e qual è il tuo legame con Napoli?
«La mia passione per l’arte è nata da bambino, grazie ai miei genitori che, pur non essendo artisti, mi hanno permesso di viaggiare e scoprire la bellezza dell’arte antica. Un viaggio in Grecia ha acceso in me l’amore per l’arte greca e, al ritorno, ho iniziato a modellare l’argilla, creando un busto di Zeus. Napoli è la mia culla, il luogo da cui traggo ispirazione. È una città ricca di stratificazioni culturali, un mix di bellezza greca ed ellenismo che si riflette nella mia arte».
Hai realizzato una scultura di Diego Armando Maradona che ha emozionato molti. Cosa rappresenta per te questa opera?
«La scultura di Maradona è uno spaccato della mia vita e di quella di tanti napoletani che hanno vissuto l’epoca di Diego. Dopo la sua scomparsa, ho sentito l’esigenza di restituire qualcosa a questo grande uomo. Volevo raccontare non solo il campione, ma anche l’uomo generoso e aperto. La scultura è un omaggio alla sua umanità e al legame profondo che aveva con Napoli. È un’opera autobiografica che simboleggia anche il rapporto tra padre e figlio, un tema che mi tocca personalmente».
Hai anche creato un’opera dedicata a Partenope. Cosa rappresenta per te questa figura mitologica?
«La Sirena Partenope è un simbolo trasversale di Napoli. Ho voluto raffigurare una sirena con ali e pinne, rappresentando sia l’animale volatile che quello abissale. È un’opera che attraversa il tempo, unendo l’antico e il contemporaneo. Partenope incarna la bellezza, il fascino e anche il dramma della città. Ho immaginato una sirena che risorge, portando speranza e simboleggiando la continua rinascita di Napoli».
Parli spesso dell’importanza di Napoli per un artista. Come la città influenza la tua arte?
«Napoli è un’ispirazione continua. È fondamentale per un artista conoscere la città in profondità, dalle sue stratificazioni storiche alle sue bellezze naturali. Napoli non è solo Pulcinella o San Gennaro; è una città complessa, ricca di contrasti e di storie da raccontare. La bellezza di Napoli sta nella sua capacità di elevare, di spingere verso l’alto. Questo si riflette nelle mie opere, dove cerco di catturare l’essenza della città e della sua gente».
Hai realizzato anche una scultura dedicata all’allievo della Nunziatella. Puoi parlarcene?
«Sì, per la prima volta nella storia dell’Accademia Militare Nunziatella, è stata realizzata una scultura che raffigura un allievo in divisa. L’opera è nata da un’idea di Francesco Pascotto e rappresenta un giovane cadetto che passeggia per Napoli, simbolo di disciplina ma anche di umanità. Ho voluto ritrarlo in modo rilassato, non sugli attenti, per sottolineare l’aspetto umano di questi ragazzi che affrontano un percorso impegnativo. La scultura sarà esposta a Piazza del Plebiscito, abbracciando idealmente la città».
L‘arte può essere utile per il sociale e per i giovani?
«Assolutamente sì. L’arte ha il dovere di raccontare la bellezza e può essere una contaminazione positiva. Educare i giovani alla bellezza significa educarli al rispetto del luogo in cui vivono. L’arte può offrire ai ragazzi una visione diversa della vita, lontana dalla negatività. È fondamentale che artisti, scuole, famiglie e istituzioni lavorino insieme per trasmettere valori positivi».
Cosa consigli ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo dell’arte?
«Consiglio di essere veri, di sentire profondamente ciò che hanno dentro e di seguire le proprie passioni. È importante studiare, essere autentici e non lasciarsi distrarre dai facili successi offerti dai social media. L’arte richiede dedizione, studio e una profonda connessione con se stessi».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Continuerò a lavorare su opere che raccontano Napoli e la sua bellezza. Sto sempre cercando nuove ispirazioni e modi per portare l’arte napoletana nel mondo. Ogni scultura è un viaggio emotivo, e spero di poter condividere queste emozioni con un pubblico sempre più ampio».
Ringraziamo Domenico Sepe per aver condiviso con noi la sua visione dell’arte e il suo profondo legame con Napoli. Le sue opere non solo abbelliscono la città, ma raccontano storie che toccano il cuore di chi le osserva.
Intervista realizzata da Michele Chianese per Il Salotto di Kreanews. Rivivi la puntata completa su YouTube e lasciati coinvolgere dalla straordinaria energia di Domenico Sepe.