Lavoro

Foglo, la paura del licenziamento e le sue conseguenze

La paura del licenziamento è una realtà sempre più comune tra i lavoratori. Conosciuta come “Foglo” (Fear of Getting Laid Off), questa ansia diffusa è causata dall’incertezza economica, politica e sociale che caratterizza molti Paesi occidentali. Secondo recenti studi, l’ansia di perdere il lavoro può avere gravi ripercussioni sulla salute mentale, portando a burnout, ansia generalizzata e addirittura stress post-traumatico. Molti lavoratori, spinti dalla paura di perdere il loro impiego, accettano compromessi come stipendi inferiori o condizioni lavorative peggiori.

Il fenomeno del Foglo non riguarda solo il timore del licenziamento, ma si manifesta anche in comportamenti di disimpegno, dove i dipendenti si oppongono attivamente agli obiettivi dell’azienda. Secondo un rapporto di Gallup, l’Italia ha il più alto tasso in Europa di lavoratori disimpegnati, con il 25% della forza lavoro che non si sente coinvolta nelle proprie mansioni. Questa forma di opposizione interna si traduce in una ridotta produttività e in un malessere lavorativo che si riflette anche sulla qualità della vita personale.

La sindrome del sopravvissuto, un fenomeno che colpisce i lavoratori che non vengono licenziati ma che vedono i propri colleghi perdere il lavoro, è un altro effetto collaterale del Foglo. Chi rimane in azienda spesso si sente in colpa e sviluppa la paura di essere il prossimo. Questa sindrome non fa che alimentare un circolo vizioso di ansia, contribuendo a peggiorare il clima lavorativo.

La pandemia ha accentuato queste dinamiche. Uno studio di BambooHR ha evidenziato che la felicità dei lavoratori, soprattutto nel settore tecnologico, ha raggiunto livelli preoccupanti. La precarietà lavorativa e l’incertezza sul futuro stanno incidendo sempre di più sulla salute mentale dei dipendenti, costringendoli a cercare continuamente nuove opportunità lavorative per non rischiare di essere tagliati fuori.

Per affrontare il Foglo, è essenziale che le aziende promuovano un ambiente di lavoro sano, con supporto psicologico e attenzione al benessere dei propri dipendenti. Solo così sarà possibile arginare il fenomeno e favorire una maggiore stabilità, sia per le imprese sia per i lavoratori.

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