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Micropause e supporto riducono la fatica al lavoro

Un recente studio statunitense offre nuovi spunti per contrastare l’affaticamento sul lavoro, suggerendo che brevi pause e un adeguato sostegno da parte dei superiori possono fare la differenza, soprattutto in ambienti lavorativi ad alta intensità.

La ricerca, pubblicata a novembre sulla rivista Contemporary Accounting Research, ha analizzato un campione di 179 lavoratori statunitensi e coinvolto ricercatori della Wake Forest University, della Virginia Commonwealth University e della Northeastern University. I risultati evidenziano come l’adozione di due semplici strategie – le “micropause” e il supporto dei capi – possa contribuire a ridurre significativamente il livello di stress e la fatica accumulata durante la giornata lavorativa.

Brevi interruzioni per ricaricare le energie

Gli autori della ricerca hanno definito le micropause come brevi interruzioni dalla routine lavorativa, della durata anche di un solo minuto. Esempi pratici includono attività come fare stretching, gustarsi un caffè, inviare un breve messaggio a un collega o semplicemente osservare l’esterno della finestra. Queste azioni, apparentemente insignificanti, risultano particolarmente efficaci per abbattere il livello di stress quando i carichi di lavoro sono elevati. La docente Lindsay M. Andiola, una delle autrici dello studio, ha sottolineato che le micropause rappresentano un metodo semplice ed economico per gestire la fatica, fornendo ai lavoratori un modo per “resettare” brevemente la mente e il corpo.

Il ruolo cruciale del supporto dei superiori

Parallelamente, lo studio mette in luce l’importanza di un adeguato sostegno da parte dei superiori. Azioni come chiedere ai dipendenti come stanno, offrire aiuto in caso di difficoltà, riconoscere un buon lavoro e dare spazio alle opinioni dei collaboratori possono attenuare lo stress in maniera significativa. “Basta poco per fare la differenza”, spiega Andiola, evidenziando come il supporto dei capi possa costituire un cuscinetto contro la fatica lavorativa. Secondo lo studio, l’unione delle due pratiche – micropause e supporto – produce il sollievo più consistente nei momenti di picco lavorativo, confermando l’importanza di un approccio integrato al benessere dei lavoratori.

Integrazione con il contesto attuale e nuove prospettive

Questi risultati si inseriscono in un contesto di crescente attenzione al benessere sul lavoro, in cui non solo la produttività, ma anche la salute mentale dei dipendenti, è al centro delle preoccupazioni aziendali. Recenti studi europei e analisi di mercato hanno evidenziato come il burnout rappresenti una sfida sempre più concreta, con dati che indicano che oltre un lavoratore su due in Italia si sente stressato dalla propria attività lavorativa. Inoltre, la Hays Salary Guide 2025 ha rilevato che il 51% dei dipendenti italiani prevede di lasciare la propria azienda entro la fine dell’anno, segnale che il benessere organizzativo è diventato un tema cruciale per le imprese.

L’adozione delle micropause e il rafforzamento del supporto da parte dei manager non sono soltanto strategie per ridurre la fatica, ma rappresentano anche un investimento a lungo termine nel capitale umano. Aziende che hanno implementato tali pratiche hanno osservato un miglioramento non solo nel benessere dei dipendenti, ma anche nella produttività e nella qualità del lavoro svolto. Alcuni studi suggeriscono che brevi interruzioni durante il lavoro possono aiutare a prevenire errori, migliorare la concentrazione e persino stimolare la creatività, creando un ambiente lavorativo più resiliente.

In sintesi, la ricerca americana conferma che le micropause, unite a un supporto autentico e costante da parte dei superiori, possono costituire una valida strategia per combattere l’affaticamento sul lavoro. Queste pratiche, semplici ma efficaci, non solo migliorano il benessere dei lavoratori, ma possono contribuire a un clima aziendale più produttivo e sostenibile nel lungo periodo. In un’epoca in cui lo stress lavorativo rappresenta una delle principali sfide per le organizzazioni, investire in strategie di benessere non è solo auspicabile, ma fondamentale per il successo aziendale e la salute dei dipendenti.

Marta Pennacchio

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