I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica situata a ovest di Napoli, in Italia, caratterizzata da una serie di crateri, solfatare, fumarole e sorgenti termali che testimoniano un’intensa attività vulcanica nel corso dei millenni. Il nome “Flegrei” deriva dal greco “phlegraios”, che significa “ardente”, indicando la natura vulcanica del territorio.
La caldera dei Campi Flegrei, che si estende per circa 13 chilometri di diametro, si è formata in seguito a diverse eruzioni esplosive, tra cui la più significativa, l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, risale a circa 39.000 anni fa. Tra i crateri più noti vi sono il Monte Nuovo, formatosi durante l’eruzione del 1538, e la Solfatara di Pozzuoli, un cratere attivo con fumarole e sorgenti di vapore ricche di zolfo. L’area è famosa per i suoi numerosi fenomeni geotermici, tra cui soffioni boraciferi, sorgenti termali e fango bollente, che attraggono turisti e studiosi.
I Campi Flegrei sono ricchi di siti archeologici di epoca romana, come l’anfiteatro Flavio di Pozzuoli, il Tempio di Serapide e le terme di Baia. In epoca romana, la zona era rinomata per le sue acque termali e veniva considerata una località di villeggiatura per l’aristocrazia. Tuttavia, l’area presenta un notevole rischio vulcanico e viene monitorata costantemente. Gli scienziati osservano attentamente i segnali di attività sismica e le deformazioni del suolo per prevedere eventuali eruzioni future. Negli ultimi decenni, si sono verificate diverse crisi bradisismiche, con sollevamenti e abbassamenti del suolo.
Il fenomeno bradisismico è un processo geologico caratterizzato dal sollevamento o abbassamento lento e graduale del suolo, causato da variazioni nella pressione del magma o dei gas sotterranei. Questo fenomeno è particolarmente noto nei Campi Flegrei, una zona vulcanica situata a ovest di Napoli, in Italia.
Il bradisismo può essere suddiviso in due tipi principali: bradisismo positivo, che implica un sollevamento del terreno, e bradisismo negativo, che comporta un abbassamento del suolo. Questi movimenti possono avvenire su scale temporali diverse, da pochi mesi a diversi decenni.
Nei Campi Flegrei, il bradisismo è strettamente legato all’attività vulcanica dell’area. Durante le fasi di sollevamento, il terreno può innalzarsi di diversi metri, come avvenuto durante le crisi bradisismiche degli anni ’70 e ’80 del XX secolo. Questi eventi hanno causato danni significativi alle infrastrutture e hanno portato all’evacuazione di migliaia di persone. Il bradisismo è monitorato costantemente dagli scienziati, che utilizzano strumenti come i GPS, le stazioni sismiche e le misurazioni satellitari per rilevare e analizzare i movimenti del suolo.
Il fenomeno bradisismico è di grande interesse scientifico perché fornisce informazioni preziose sulla dinamica dei sistemi vulcanici e sulla circolazione dei fluidi sotterranei. Comprendere il bradisismo è fondamentale per la gestione del rischio vulcanico e per la protezione delle popolazioni che vivono in aree vulcaniche attive.
I Campi Flegrei rappresentano una delle aree vulcaniche più interessanti e complesse del mondo, sia dal punto di vista scientifico che storico-culturale.