Ebrahim Raisi era un politico e giurista iraniano, Presidente dell’Iran, avendo assunto la carica il 5 agosto 2021. Prima di diventare presidente, ha ricoperto diversi ruoli importanti all’interno del sistema giudiziario iraniano, tra cui quello di Capo della Magistratura dal 2019 al 2021.
Raisi è nato il 14 dicembre 1960 a Mashhad, in Iran. Ha studiato giurisprudenza islamica e ha avuto una lunga carriera nel sistema giudiziario, iniziando come procuratore e poi ascendendo a posizioni più alte. È noto per le sue posizioni conservatrici e per essere un stretto alleato del Leader Supremo, Ayatollah Ali Khamenei.
La sua presidenza è caratterizzata da un approccio duro su questioni interne, come i diritti umani e le libertà civili, e da una politica estera fortemente critica verso l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti. Durante il suo mandato, ha cercato di rafforzare le relazioni con paesi come Cina e Russia, e di affrontare le difficoltà economiche dell’Iran, accentuate dalle sanzioni internazionali.
Raisi ha avuto un ruolo controverso durante le esecuzioni di massa di prigionieri politici nel 1988, un episodio che ha suscitato critiche e richieste di indagini da parte di organizzazioni per i diritti umani. Nonostante queste controversie, ha mantenuto un forte sostegno all’interno delle istituzioni iraniane, grazie alla sua vicinanza al Leader Supremo e alla sua reputazione di rigido conservatore.