L’Italia, con la recente proposta del governo Meloni di una “Carta per i nuovi nati”, si unisce a un gruppo di paesi europei che da anni implementano politiche di sostegno alla natalità e alle famiglie. L’obiettivo è fornire un bonus di 1000 euro alle famiglie con un ISEE fino a 40.000 euro per le spese iniziali legate alla nascita di un figlio. In un momento in cui il calo demografico è una preoccupazione crescente, questo tipo di misure è sempre più diffuso. Vediamo come altri paesi europei stanno affrontando la sfida della natalità e come si posizionano rispetto all’Italia.
Francia: il leader del sostegno alle famiglie
La Francia è nota per avere uno dei sistemi più generosi in Europa per quanto riguarda le politiche familiari. Le famiglie francesi ricevono contributi come il Complément de libre choix du mode de garde, che copre parte dei costi della cura dei bambini. Inoltre, esiste un sistema di allocazioni familiari che aumenta con il numero di figli senza limitazioni basate sul reddito. Questa generosità si riflette in un tasso di natalità relativamente alto rispetto alla media europea, frutto di anni di politiche mirate a sostenere le famiglie e incoraggiare la natalità.
Germania: il sostegno al bilancio familiare
La Germania offre il Kindergeld, un sussidio mensile che varia a seconda del numero di figli, arrivando fino a 250 euro per ogni bambino. Inoltre, il Elterngeld consente ai genitori di ricevere un’indennità retributiva per prendersi cura dei figli nei primi mesi di vita, spesso estendibile fino ai primi tre anni. Questo tipo di sostegno permette ai genitori di bilanciare lavoro e famiglia, elemento cruciale per una società in cui entrambi i genitori lavorano spesso a tempo pieno.
Svezia: il modello del congedo parentale
La Svezia è spesso considerata un esempio di eccellenza nelle politiche per la famiglia. I genitori svedesi possono beneficiare di un totale di 480 giorni di congedo parentale, pagato all’80% del salario. Questi giorni possono essere suddivisi tra i due genitori, incentivando una maggiore equità nella gestione familiare. Inoltre, come altri paesi nordici, la Svezia offre assegni familiari che coprono le necessità dei bambini fino alla maggiore età.
Finlandia: il pacco maternità
La Finlandia è famosa per il suo Maternity Package, un kit che include abiti, giocattoli e attrezzature per neonati, distribuito gratuitamente a tutte le nuove madri. Oltre a questa iniziativa unica, la Finlandia offre sussidi mensili per ogni bambino, indipendentemente dal reddito. Questo pacchetto ha un forte valore simbolico, in quanto simboleggia l’attenzione dello stato per il benessere delle nuove generazioni.
Spagna: il Cheque bebé
Anche la Spagna ha introdotto il Cheque bebé, un contributo economico annuale di 1.200 euro per i nuovi nati, con bonus aggiuntivi per le famiglie numerose o monoparentali. Questa misura fa parte di una serie di incentivi che il governo spagnolo ha implementato negli ultimi anni per affrontare il declino demografico e supportare le famiglie.
Italia e il contesto europeo
La Carta per i nuovi nati proposta dal governo italiano si inserisce in un panorama europeo variegato, in cui molti paesi hanno adottato misure mirate per sostenere la natalità e affrontare il problema del calo demografico. Il bonus di 1000 euro previsto dall’Italia è un passo significativo, ma si colloca in una rete di interventi più ampia che include anche il bonus asilo nido e altre agevolazioni fiscali per le famiglie numerose. In un’Europa dove l’invecchiamento della popolazione è una sfida comune, queste politiche assumono un’importanza cruciale per il futuro economico e sociale dei paesi.
Mentre ogni paese adatta le proprie politiche alla realtà locale, emerge un comune denominatore: la necessità di sostenere le famiglie nel difficile compito di crescere figli in un contesto economico spesso sfavorevole. La “Carta per i nuovi nati” italiana è un segnale che anche l’Italia sta seguendo questa tendenza, cercando di incentivare la natalità e offrire un maggiore sostegno alle famiglie.