Il Real Albergo dei Poveri di Napoli, fu costruito per volere di Carlo III di Borbone nel 1751 su progetto dell’architetto Ferdinando Fuga. L’edificio, uno dei più imponenti del suo tempo con una facciata di oltre 350 metri e circa 430 stanze, era destinato a ospitare i poveri, gli orfani e i mendicanti del Regno delle Due Sicilie. Il progetto originale, ambizioso e grandioso, prevedeva una struttura molto più vasta di quella realizzata, ma a causa delle difficoltà economiche fu completata solo una parte dall’edificio.
Nel corso dei secoli, l’Albergo dei Poveri ha subito vari utilizzi e adattamenti, passando da ospizio a ospedale, fino a essere utilizzato per scopi militari e amministrativi. Tuttavia, la mancanza di manutenzione e i danni provocati da eventi bellici, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno contribuito al suo progressivo degrado. Negli ultimi decenni, l’edificio è rimasto in gran parte inutilizzato e in stato di abbandono, necessitando di importanti interventi di restauro e riqualificazione.
Il nuovo progetto per il Real Albergo dei Poveri a Napoli, noto anche come Palazzo Fuga, prevede una trasformazione significativa di questo imponente edificio storico in un centro culturale multifunzionale. Il progetto, sostenuto dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sarà completato entro il 2026.
Le principali componenti del progetto includono:
1. Espansione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN): Sarà ospitata una sezione distaccata per le opere che non trovano spazio nella sede principale.
2. Biblioteca e spazi multimediali: Una grande biblioteca aperta al pubblico, dotata di spazi moderni e multimediali.
3. Istituti di alta specializzazione e studentato: In collaborazione con l’Università Federico II, l’edificio ospiterà scuole di alta specializzazione e una residenza per studenti con 180 posti letto.
4. Spazi espositivi e polifunzionali: Sale di lettura, uffici comunali, spazi espositivi e congressuali, attività commerciali e di ristorazione.
Il progetto mira a valorizzare l’importanza culturale e storica dell’edificio, adattandolo alle esigenze contemporanee senza alterare la sua integrità storica.