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Si intensifica il conflitto tra Israele e Hezbollah

Israele ha colpito nella notte di sabato,  preventivamente, Hezbollah con un massiccio raid, riuscendo a bloccare la rappresaglia del gruppo libanese. Dall’inizio di ottobre, gli scontri al confine tra Israele e Libano sono stati quasi quotidiani, ma la situazione è peggiorata drasticamente ieri. Nelle prime ore del mattino, l’esercito israeliano ha lanciato una pioggia di missili contro il Libano, dichiarando che si trattava di un’azione volta a prevenire un attacco su larga scala da parte di Hezbollah. La popolazione è stata invitata a evacuare le aree in cui opera l’organizzazione. Circa 100 caccia israeliani hanno distrutto numerosi lanciarazzi. Tre persone sono morte, tra cui una a Khiam a causa di un attacco con droni su un’auto, e altre due in un raid israeliano nel villaggio di Tayri. In risposta, Hezbollah ha lanciato centinaia di razzi contro il nord di Israele, definendo questa operazione la “fase uno” della rappresaglia per l’uccisione del comandante Fouad Shukr, avvenuta il 30 luglio a Beirut. Il gruppo ha lanciato 320 razzi Katyusha e droni contro 11 siti militari israeliani. In Israele è stato dichiarato lo stato di emergenza per 48 ore e l’aeroporto di Tel Aviv è stato chiuso. Un soldato della marina israeliana, David Moshe Ben Shitrit, è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti. Hezbollah ha dichiarato che queste azioni sono in supporto di Hamas, anch’esso sostenuto dall’Iran.

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