Il Premio Strega, istituito nel 1947, è uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari italiani, assegnato annualmente al miglior libro di narrativa pubblicato in Italia. Promosso dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti Benevento, il premio celebra la qualità e l’innovazione nella letteratura italiana contemporanea. La selezione avviene in due fasi: una dozzina di finalisti è annunciata in primavera, seguita dalla scelta di una cinquina da cui verrà poi decretato il vincitore. La serata finale si tiene tradizionalmente nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Ecco i sei libri finalisti del Premio Strega 2024:
Donatella Di Pietrantonio – “L’età fragile”
“L’età fragile” esplora i temi della crescita, delle relazioni familiari e delle sfide della gioventù. Ambientato in una piccola comunità italiana, il romanzo segue le vicende di una giovane protagonista alle prese con i suoi sogni, delusioni e la complessità dei rapporti umani. La scrittura di Di Pietrantonio è nota per la sua delicatezza e profondità emotiva.
Chiara Valerio – “Chi dice e chi tace”
“Chi dice e chi tace” affronta il tema della comunicazione e del silenzio nelle relazioni umane. Il libro riflette su come le parole e i silenzi possano influenzare le dinamiche interpersonali, esplorando i limiti e le possibilità del linguaggio. Valerio intreccia storie personali e riflessioni filosofiche per offrire un’analisi acuta della società contemporanea.
Dario Voltolini – “Invernale”
“Invernale” è un romanzo che narra la storia di un inverno lungo e metaforico, rappresentando un periodo di crisi e riflessione interiore per i personaggi. Voltolini utilizza una prosa poetica e introspezione psicologica per descrivere il paesaggio e l’anima umana, creando un’opera densa e suggestiva.
Raffaella Romagnolo – “Aggiustare l’universo”
“Aggiustare l’universo” è un romanzo che intreccia storie di persone comuni che cercano di rimediare ai propri errori e ricostruire le loro vite. Romagnolo esplora temi come la redenzione, la speranza e la resilienza attraverso una narrazione coinvolgente e personaggi ben delineati. Il titolo stesso suggerisce un desiderio di riparazione e rinascita.
Paolo Di Paolo – “Romanzo senza umani”
“Romanzo senza umani” presenta un mondo distopico dove l’umanità è assente, e al centro della trama ci sono le macchine e le intelligenze artificiali. Di Paolo utilizza questa cornice per riflettere sulle conseguenze della tecnologia sulla società e sull’individualità, offrendo una critica profonda e attuale sulle nostre dipendenze digitali e la perdita di umanità.
Tommaso Giartosio – “Autobiogrammatica”
“Autobiogrammatica” è un’opera sperimentale che mescola elementi autobiografici con riflessioni saggistiche e narrative. Giartosio esplora la propria vita attraverso una serie di frammenti e ricordi, analizzando la natura della memoria e dell’identità. Il libro è un viaggio intimo e filosofico che sfida le convenzioni del genere autobiografico.