Alda Merini, figura straordinaria della poesia contemporanea italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura con la sua vita tumultuosa e la sua voce poetica distintiva. Nata a Milano il 21 marzo 1931, ha affrontato un’infanzia segnata dalla tragica perdita della madre, un evento destinato a plasmare il corso della sua esistenza e la sua espressione artistica.
La passione per la scrittura ha germogliato in Alda fin dalla giovinezza, diventando un rifugio per le sue emozioni complesse e una ricerca incessante di significato nella sua realtà turbolenta. Crescendo in un ambiente familiare tradizionale, la sua vita ha preso una piega tutt’altro che ordinaria, caratterizzata da prove difficili che hanno modellato la sua visione del mondo.
“Sono nata il ventuno a primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle poteva scatenare tempesta,”
scrive Alda Merini, descrivendo la sua nascita come un evento carico di significato. Questo connubio con la natura ctonia e l’immagine di un mondo oscuro pronto a rivelarsi emergono come temi ricorrenti nelle sue opere.
La poesia rigida di Alda Merini svela il suo ruolo di “poeta della sventura”, capace di urlare e giocare con le proprie grida, di cantare senza trovare parole fisse.
La Terra Santa, nella sua omonima raccolta, diventa un simbolo potente, trasformando l’esperienza del manicomio in un luogo biblico, protetto da Dio ma separato dal mondo ordinario. La follia diventa la chiave interpretativa di una poetica che si nutre di sofferenze, canti sacri inascoltati e della ricerca disperata del divino.
“Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
Anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?”
(da “La Terra Santa” 1984)
Gli aforismi di Alda Merini, densi di verità inspiegate e provocatorie, rivelano il suo orgoglio femminile, la complessità delle relazioni amorose e il senso di malattia e peccato che l’amore può generare.
Questa forma letteraria diventa il veicolo perfetto per la comunicazione diretta, consolidando il personaggio della “ape furibonda” della primavera.
In sintesi, la poetica di Alda Merini si presenta come un caleidoscopio di emozioni, una voce che trasuda vitalità e autenticità. La capacità di trasformare la sofferenza in un’opera straordinaria, espressa attraverso uno stile nitido e tagliente, continua a risuonare nell’animo dei lettori. Alda Merini, con la sua poesia ribelle e l’anima appassionata, rimane una delle figure più amate e discusse della letteratura contemporanea italiana.
“NON METTETEMI ACCANTO A CHI SI LAMENTA SENZA MAI ALZARE LO SGUARDO, A CHI NON SA DIRE GRAZIE, A CHI NON SA ACCORGERSI PIÙ DI UN TRAMONTO. CHIUDO GLI OCCHI, MI SCOSTO DI UN PASSO. SONO ALTRO. SONO ALTROVE.”
Sharon Irollo
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