Il percorso della poesia in Italia ha subito diverse evoluzioni e cambiamenti nel corso dei secoli, attraversando diverse fasi storiche e culturali.
Alla corte di Federico II di Svevia (1194-1250) nacque la cosiddetta Scuola siciliana, e con essa la prima poesia italiana in volgare che, in particolare con Giacomo da Lentini (1210 ca. – 1260 ca.), sviluppò il tema dell’amore. Cantava i sentimenti, la fantasia, gli affetti familiari, il rapporto con se stessi e con il mondo, la ricerca del significato della vita: l’enunciazione di questi contenuti era affidata prevalentemente all’io lirico.
Successivamente, si affermò la poesia dei poeti stilnovisti che consideravano l’amore uno strumento di elevazione morale che nasce in un cuore gentile ed esaltavano la nobiltà d’animo, contrapposta a quella ereditaria dell’aristocrazia feudale. Intorno alla metà del Trecento, Francesco Petrarca (1304-1374) sintetizzò il repertorio di immagini della precedente poesia amorosa nel Canzoniere, che diverrà modello di poesia lirica anche nei secoli successivi. L’opera era incentrata sul tema dell’amore per Laura – bionda, bella e altera, posta sullo sfondo della natura primaverile – ma presentava nel contempo l’analisi dei sentimenti del poeta.
La lirica dell’Umanesimo risentì dei grandi temi dei poeti greci e latini: L’esaltazione della bellezza, l’amore, la gioia di vivere, il desiderio di una vita serena in armonia con la natura, cui si unisce il senso di fugacità del tempo, della bellezza e della giovinezza.
A partire dal tardo Cinquecento e per tutto il Seicento, la produzione artistico-letteraria fu dominata dal fenomeno del Barocco, caratterizzato da uno stile sfarzoso e ricco di decorazioni, che nei poeti lirici si esprimeva in un linguaggio “visivo”, incentrato sull’uso delle metafore e delle “arguzie”, e volto a suscitare stupore e meraviglia.
La lirica nel Romanticismo, la lirica assunse un peso preponderante rispetto agli altri generi. La poesia divenne lo strumento ideale per esprimere in modo spontaneo e immediato i sentimenti individuali dell’artista. Gli aspetti più significativi della lirica romantica furono:
- la vita concepita come dolore e condotta in uno stato perenne di insoddisfazione e di dissidio tra la realtà e le aspirazioni ideali;
- l’amore vissuto come passione travolgente e mistero inesprimibile, che trova appagamento solo nel sogno e nella
Negli ultimi decenni dell’Ottocento, si sviluppò in Francia la poesia simbolista.
Il precursore di questa nuova poetica è Charles Baudelaire questi significati irrazionalmente, attraverso l’intuito, e il suo nuovo ruolo è quello di “veggente”, cioè rivelatore dell’ignoto e del mistero che circonda la realtà.
La lirica italiana del Novecento. In Italia la linea simbolista, iniziata dalla poetica del «fanciullino» di Giovanni Pascoli (1855- 1912), secondo cui il poeta coincide con il fanciullino che si trova in ogni uomo, e dalla fusione tra uomo e natura del panismo di D’Annunzio (1863-1938), fu sviluppata nella prima metà del Novecento da diverse tendenze:
- i crepuscolari, accomunati da un ripiegamento intimistico su se stessi, da auto compianto e malinconia;
- i futuristi, con una poetica volta ad assumere le forme suggerite dai nuovi mezzi di produzione della società industriale contemporanea e ad esaltare la velocità e la violenza;
- la poesia di Giuseppe Ungaretti (1888-1970), caratterizzata da immagini improvvise («illuminazioni») e dallo sperimentalismo formale, basato su un linguaggio scarno, sull’abolizione della punteggiatura, sulla destrutturazione della sintassi e sull’uso di versi brevi e irregolari;
- la poesia di Eugenio Montale (1896-1981), che attraverso le sue liriche manifesta la consapevolezza del male di vivere e l’illusione di una speranza generata da occasionali «incontri» nella banalità dell’esistenza quotidiana.
Oggi, la poesia italiana continua ad evolversi, con una varietà di stili e di temi differenti, che spaziano dalla poesia lirica alla poesia politica, alla poesia sperimentale rappresentando un’importante parte della cultura e della letteratura italiana.
Rimane uno dei mezzi più importante di espressione per gli autori e per il pubblico.
Sharon Irollo
“Di queste case non è rimasto
che qualche brandello di muro
Di tanti che mi corrispondevano
non è rimasto neppure tanto
Ma nel cuore nessuna croce manca
È il mio cuore il paese più straziato”
(San Martino sul Carso)
G. Ungaretti