Primo PianoSalute e Benessere

Carne coltivata: futuro o follia?

Winston Churchill scrisse “Sfuggiremo all’assurdità di far crescere un pollo intero per mangiare il petto o l’ala, coltivando queste parti separatamente in un mezzo adatto”; era il 1931, ad oggi cos’è cambiato? Quanto di queste parole si sono realizzate?

Siamo qui per fare luce e chiarezza, abbattere dubbi, perché se vuoi avere un’opinione hai bisogno di informarti.

Quindi: enjoy!

La carne coltivata è forse meglio conosciuta come carne sintetica ma questo termine è improprio in quanto non c’è nulla di sintetico: è composta da cellule staminali o cellule satellite di animali vivi.

Un gruppo di ricercatori olandesi riuscì nell’intento di produrre il primo hamburger coltivato nel 2013 mentre nel 2020, la Singapore Food Agency ha approvato la messa sul mercato di bocconcini di pollo a base di carne coltivata.

Il processo che ci può regalare una braciola oppure un bel petto di pollo da grigliare è complesso,  ma cercherò di renderlo comprensibile:

Anzitutto abbiamo bisogno di un animale vivo da cui estrarre cellule staminali. Le cellule staminali sono cellule indifferenziate, ossia non sono né cuore, né polmone, né pelle ma possono diventare uno qualsiasi di questi tessuti, sotto stimolo di ormoni specifici; nel nostro caso: muscolo.

Le cellule staminali vengono prelevate con una biopsia, di seguito coltivate in una soluzione con nutrienti per farle crescere e moltiplicare. Alcune cellule possono moltiplicarsi fino a 30 o 50 volte prima di avere necessità di una nuova biopsia, a meno che non le si renda “immortali” per manipolazione genetica, così da non dover aver più bisogno di altri animali.

Si procede a stimolare le cellule staminali con ormoni e fattori di crescita per farle diventare muscolo.

Per fare tutto ciò, ci avvaliamo dell’utilizzo di bioreattori, una sorta di recipiente che crea un ambiente adeguato alla crescita delle cellule e microrganismi in generale.

Non finisce mica qui! Il muscolo ricavato deve essere stirato, allenato affinché le fibre si uniscano e continui a crescere.

La carne non è costituita solo da muscolo ma anche una componente di grasso, tessuto connettivo, sistema vascolare ecc. Tutta la magia avviene all’interno del bioreattore! Alla fine avremo un pezzo di muscolo coltivato anziché macellato!

Ora, se sono tutte rose e fiori, perché l’ Unione Europea e l’Italia ne hanno vietato l’utilizzo?

Ed è qui che ho bisogno della tua attenzione! Come in tutte le cose ci sono pro e contro, il primo svantaggio è che non abbiamo sufficienti dati per dimostrare che la carne coltivata non porti a danni alla salute della popolazione sul medio-lungo termine. Per la coltivazione vengono usati infatti antibiotici. Come possiamo essere sicuri che venga completamente metabolizzato prima di finire al consumatore?

Inoltre quanto ci costa 1 kg di carne coltivata? Ad oggi, tanto: rischieremo di aumentare il divario fra ricchi e poveri, rendendolo costoso e poco accessibile per tutti.

È anche vero che il prezzo scenderà nel momento in cui si troveranno alternative economiche alla sua produzione. Inoltre eccellenze e tradizioni tipiche della nostra cucina andrebbero sostituite, come la Bistecca Fiorentina, portando ad un probabile calo nella nostra economia. Nonché posti di lavoro che andrebbero a scomparire se si realizzasse davvero un simile progetto.

E l’ultimo, si, stavolta per importanza: l’opinione pubblica; dico meno importante perché nessun progresso viene mai ben accettato, tutto ci fa schifo, impressione, lo definiamo stravagante, ma poi ci abituiamo; è questione solo di tempo e cambio generazionale.

Se da un lato ho dipinto un quadro scoraggiante, arriviamo alla parte colorata di questa situazione; per farlo devo citare un paio di numeri:

Immaginate un mondo senza pascoli ed allevamenti intensivi:

Gli animali non soffrirebbero, non sarebbero più costretti in spazi angusti, le scrofe, i bovini ad essere fecondate per poi partorire, allattare il cucciolo per brevissimo tempo, dopodiché gli viene tolto e vengono di nuovo ingravidate, il tutto senza mai e dico mai lasciare la loro postazione, senza nemmeno lo spazio necessario per potersi girare: sono pura e semplice carne da macello, non esseri viventi e tutto questo, a prescindere dalla mia o tua opinione, è disumano e deve finire.

Sono circa 70 miliardi gli animali uccisi ogni anno, di cui 300 milioni i bovini, ma la maggior parte è pollame, il tutto per uno spreco alimentare del 20%, ossia in termini di numeri sono ben 263 milioni di tonnellate.

Uno scenario apocalittico, al quale dobbiamo associare i terreni sottratti per costruire queste industrie, quelli per i Pascoli, le emissioni di gas serra che ci hanno condotto a catastrofi naturali ed eventi disastrosi per tutta la comunità umana e non solo.

Come vi sembra ora, l’idea di una carne coltivata? Una lasagna preparata per la domenica sapendo di non aver maltrattato milioni di animali, aver contribuito a ridurre l’emissione di CO2 e aver dato ai terreni la possibilità di rinascere a nuova vita? Avere più spazio?

La carne coltivata ha lo stesso sapore, odore e consistenza della carne comune e soprattutto potremo usufruirne in quantità maggiori ed è un aspetto da non sottovalutare considerando il trend in crescita della popolazione mondiale.

Inoltre le nostre attuali carni sono prive di micronutrienti, un problema per la nostra salute a causa delle condizioni di sofferenza in cui gli animali sono tenuti, costretti a crescere velocemente per soddisfare la richiesta del mercato; oppure la crescente possibilità di malattie infettive che possono arrivare all’uomo (ne abbiamo avuto più di un assaggio: si pensi alla mucca pazza o all’aviaria).

La scienza andrà avanti: si svilupperanno nuove tecnologie che ne abbatteranno i costi di produzione, la renderemo più sicura e impareremo a fare il ragù con la carne coltivata.

Premesso che la dieta mediterranea (che è più su base vegetale che animale) rimane quella che assicura longevità e benessere, ma chiedo a te, caro lettore, quando avremo costi accessibili e avremo dimostrato che è sicura, anche più sicura della carne da macello, che è identica alla gallina che tua nonna aveva giù in cortile, che genere di obiezione avrai?

Qualunque sia la mia o la tua posizione una cosa è certa: abbiamo abusato del nostro pianeta. Non potremo farlo ancora per molto.

Per questo ti dico: informati, apri la tua mente e scegli.

Eliana Migliaccio

Related posts

Ferie finite? Come affrontare la sindrome da rientro

Redazione

L’Impatto dell’AI sul Mercato del Lavoro

Redazione

Merano

Redazione