Un recente studio ha rivelato che il consumo di pornografia ha un potenziale di dipendenza maggiore rispetto ad altre attività online, come il gioco d’azzardo e i videogiochi. Questo dipende dai meccanismi di ricompensa attivati da tali stimoli.
Quando pensiamo alle dipendenze, ci vengono in mente droghe, alcol, sesso o gioco d’azzardo. Tuttavia, con l’aumento dell’interazione tra realtà online e offline, emergono nuove forme di dipendenza. Tra queste, le più diffuse sono la dipendenza da gioco e quella da pornografia.
Grazie alle neuroscienze, conosciamo molto sui processi di dipendenza, ma le dipendenze online restano in parte inesplorate. Un gruppo di ricercatori ha indagato i meccanismi di ricompensa attivati dalle principali dipendenze online, scoprendo risultati sorprendenti.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, ha rilevato che guardare immagini o video pornografici attiva le aree cerebrali legate alla ricompensa più intensamente rispetto a stimoli legati a denaro o gioco.
Le dipendenze sono strettamente collegate ai processi di apprendimento, che regolano l’acquisizione di nuove conoscenze o comportamenti attraverso il sistema di ricompensa, un insieme di strutture neurali che mediano l’apprendimento e la motivazione tramite il piacere.
È importante precisare che la pornografia non è intrinsecamente una dipendenza, ma può diventarlo quando l’uso diventa patologico, compromettendo la vita quotidiana. In alcuni casi, può avere gravi ripercussioni su lavoro e relazioni. Anche se non direttamente legato alla pornografia, un recente studio ha dimostrato che circa mille persone muoiono ogni anno a causa dell’autoerotismo.
Nonostante la pornografia e il gioco d’azzardo siano tra le dipendenze online più diffuse, i meccanismi neurali alla loro base non sono ancora completamente compresi. Sebbene siano note le aree cerebrali coinvolte nei meccanismi di ricompensa, come la corteccia orbitofrontale, il talamo e l’amigdala, non è chiaro se queste si attivino diversamente con stimoli provenienti da internet.
Per approfondire questi meccanismi, un gruppo di ricercatori del Bender Institute for Neuroimaging (BION) della Justus Liebig University di Giessen, in Germania, ha studiato il comportamento di 31 partecipanti maschi sani, di età compresa tra 19 e 38 anni, osservando come il cervello associ una ricompensa a diversi stimoli prima che si sviluppi la dipendenza.
Ai partecipanti sono state mostrate tre categorie di immagini: fotografie pornografiche, screenshot di giochi e immagini legate al denaro. È stato chiesto loro di scegliere quali immagini trovassero più gratificanti.
Attraverso una serie di esperimenti, i ricercatori hanno osservato come il cervello e il corpo dei partecipanti reagissero agli stimoli visivi, rispetto a un gruppo di controllo. Due criteri oggettivi sono stati considerati: l’attività cerebrale tramite risonanze magnetiche e i cambiamenti nell’attività elettrodermica, un parametro che misura la conduttività elettrica della pelle, indicativa dell’attività delle ghiandole sudoripare.
L’analisi dei dati ha mostrato che le immagini pornografiche attivano i meccanismi di ricompensa in modo più intenso rispetto a quelle legate al gioco o al denaro. Questo suggerisce che la pornografia possiede un potenziale di dipendenza maggiore, rendendola una delle attività online più a rischio di sviluppare dipendenze patologiche.