Società e Consumatori

La diffusione dell’inquinamento plastico

Per molto tempo, gli scienziati hanno creduto che la maggior parte della plastica negli oceani fosse trasportata da una ventina di grandi fiumi. Recenti scoperte, tuttavia, hanno rivelato che il problema è molto più diffuso, complicando ulteriormente le soluzioni possibili.

La complessità del problema dei rifiuti di plastica è emersa chiaramente, così come gli sforzi mirati a fermare il flusso che trasporta i rifiuti nei nostri oceani.

La rete fluviale dell’inquinamento

Nel 2017, due gruppi di scienziati giunsero alla conclusione che il 90% dei rifiuti di plastica provenienti dai fiumi fosse trasportato da una ventina di grandi fiumi continentali, inclusi il Nilo, il Rio delle Amazzoni e il Fiume Azzurro. L’idea era che ripulire questi grandi fiumi avrebbe rappresentato un passo significativo verso la soluzione del problema.

Tuttavia, una ricerca pubblicata su Science Advances nel 2021 ha modificato radicalmente questa visione. Gli scienziati hanno scoperto che l’80% dei rifiuti di plastica è trasportato da circa 1.000 fiumi, non solo da 10 o 20. È stato riscontrato che molti di questi rifiuti provengono da piccoli corsi d’acqua che attraversano aree urbane densamente popolate.

Questo cambio di prospettiva evidenzia due aspetti chiave per comprendere e affrontare l’inquinamento da plastica. La ricerca sottolinea la continua diffusione dei rifiuti di plastica in ogni parte del pianeta e la necessità di soluzioni logisticamente molto più complesse e costose rispetto a quanto si pensava in precedenza. Gli scienziati marini e altri esperti sostengono che la soluzione definitiva per proteggere gli oceani è contenere i rifiuti di plastica alla fonte, ovvero sulla terraferma.

Dati più precisi, sfide maggiori

Gary Bencheghib, a capo della campagna Sungai Watch, che si occupa della pulitura di 45 fiumi a Bali, ha osservato che la ricerca del 2017 non rifletteva ciò che lui vedeva sul campo. “La lista dei 10 fiumi mi ha sorpreso molto quando è stata pubblicata”, afferma. “Non corrispondeva a quello che osservavamo nei fiumi più piccoli in Indonesia, che sono pieni di plastica”.

Storicamente, l’uomo ha utilizzato i fiumi per smaltire i rifiuti fin dai tempi antichi. Tuttavia, con l’esplosione della questione dei rifiuti di plastica nell’ultimo decennio, gran parte della ricerca si è concentrata sull’accumulo di plastica negli oceani, trascurando i sistemi di acqua dolce. La prima valutazione esaustiva sui rifiuti di plastica nel fiume Gange in India, ad esempio, è stata condotta solo nel 2019. Una simile analisi del fiume Mississippi è stata completata nel 2021.

La ricerca del 2021, basata su nuovi modelli, ha coinvolto l’analisi di 1.656 fiumi e ha considerato vari fattori, tra cui l’attività nei bacini fluviali, la vicinanza alla costa, le precipitazioni, le correnti ventose e la pendenza del terreno. È emerso che la plastica nelle aree urbane asfaltate si sposta più facilmente e copre maggiori distanze nei climi piovosi rispetto ai climi più secchi. Anche la vicinanza delle discariche ai fiumi gioca un ruolo significativo nell’inquinamento fluviale.

Nuove prospettive e soluzioni

Lourens J.J. Meijer, autore principale dello studio, sottolinea che i fiumi non sono semplici “nastri trasportatori” di plastica. La plastica che finisce in un fiume a centinaia di chilometri dalla foce potrebbe non raggiungere mai l’oceano. In effetti, alcuni rifiuti possono rimanere intrappolati lungo il percorso per decenni, come dimostrato dalle bottiglie di plastica degli anni ’70 ritrovate nella Senna in Francia.

Lo studio ha anche evidenziato che i piccoli fiumi nelle isole tropicali come le Filippine, l’Indonesia e la Repubblica Dominicana, pur essendo corti, riversano enormi quantità di plastica nei mari. Inoltre, il clima influisce significativamente sul trasporto della plastica: i fiumi nelle regioni tropicali scaricano plastica continuamente, mentre quelli in zone temperate lo fanno principalmente durante la stagione delle piogge.

Cosa si può fare?

La ricerca del 2021 è stata finanziata da The Ocean Cleanup, organizzazione non profit fondata da Boyan Slat, che ha sviluppato dispositivi per recuperare i rifiuti dai fiumi. Tuttavia, come sottolinea George Leonard di The Ocean Conservancy, la soluzione a lungo termine è tenere la plastica lontana dagli oceani e dai fiumi sin dall’inizio.

Alcuni consigli pratici per ridurre l’inquinamento da plastica includono:

  • Utilizzare cannucce riutilizzabili anziché di plastica.
  • Portare con sé bottiglie d’acqua riutilizzabili.
  • Acquistare prodotti sfusi.
  • Partecipare a programmi di riciclaggio.
  • Evitare di mescolare materiali non riciclabili con quelli riciclabili.
  • Partecipare a iniziative di pulizia delle spiagge.

Affrontare il problema della plastica nei fiumi richiede uno sforzo collettivo e soluzioni innovative per proteggere i nostri oceani per le generazioni future.

Marta Pennacchio

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