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L’Europa all’avanguardia, nuove biotecnologie agricole in arrivo

L’Europa si prepara a un importante cambiamento nel settore delle biotecnologie agricole. La Commissione Europea ha presentato una proposta per autorizzare l’uso delle nuove tecniche di miglioramento genetico in agricoltura, differenziandole dagli OGM di vecchia generazione che sono stati vietati in Europa da oltre vent’anni. Questa proposta riguarda la commercializzazione delle varietà ottenute attraverso le Tecniche di evoluzione assistita (TEA), che includono il genome editing e la cisgenesi.

La proposta introduce una nuova categoria intermedia per le biotecnologie agricole, che si colloca tra gli OGM e le piante “normali”. Questa distinzione è stata resa necessaria a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2018, che ha equiparato le TEA agli OGM dal punto di vista giuridico. La nuova categoria mira a colmare il vuoto normativo e a consentire lo sviluppo e la commercializzazione di varietà vegetali ottenute attraverso le tecniche più avanzate di ricerca genetica.

L’Italia si è distinta come uno dei paesi all’avanguardia nella sperimentazione delle TEA in campo, con risultati promettenti soprattutto nei settori dei cereali, della vite, del pomodoro, del melo e degli agrumi. Questi studi hanno dimostrato la possibilità di ottenere varietà più resistenti alle malattie e con minor fabbisogno idrico, offrendo nuove opportunità agli agricoltori per affrontare le sfide climatiche e garantire la sicurezza alimentare.

Tuttavia, la proposta europea solleva alcune questioni importanti. Ad esempio, l’origine delle varietà ottenute tramite le nuove tecniche genomiche potrebbe non essere provabile a posteriori, il che rende difficile il tracciamento del prodotto nelle fasi successive alla raccolta. Nonostante ciò, enti di ricerca stanno valutando la presentazione di domande per avviare la sperimentazione in campo delle prime varietà.

È cruciale sottolineare che l’apertura normativa alle biotecnologie deve essere accompagnata da significativi investimenti pubblici e privati. Senza un adeguato sostegno finanziario, gli sforzi compiuti fino ad ora rischiano di essere vanificati. Altri paesi potrebbero cogliere l’opportunità di investire nel settore, lasciando l’Italia e l’Europa in una posizione svantaggiata. Pertanto, è fondamentale che l’Italia e gli altri paesi europei investano in ricerca e sviluppo per capitalizzare appieno il potenziale delle nuove biotecnologie agricole.
L’emergenza climatica richiede un cambio di paradigma nella produzione agricola, e le nuove biotecnologie possono svolgere un ruolo chiave nell’affrontare questa sfida. Oltre alla sicurezza alimentare, le tecniche di miglioramento genetico possono contribuire a sviluppare colture più sostenibili, più resistenti alle malattie e meno dipendenti dai fitofarmaci. L’Europa, grazie alla sua apertura verso le nuove biotecnologie agricole, potrebbe diventare un punto di riferimento mondiale nell’innovazione agricola.

Affinché l’Europa possa capitalizzare appieno il potenziale delle nuove biotecnologie, è necessario un approccio coordinato tra i paesi membri e un impegno comune per investire nella ricerca e nello sviluppo di queste tecnologie. Solo attraverso una visione a lungo termine e un sostegno finanziario adeguato, l’Europa potrà mantenere la propria posizione di leadership nell’agricoltura sostenibile e garantire la sicurezza alimentare per le future generazioni.

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