Società e Consumatori

L’IA del Noaa e le previsioni degli Tsunami

Nel vasto oceano di informazioni raccolte in sette secoli, il National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) sta ridefinendo la prevenzione degli tsunami grazie all’intelligenza artificiale (IA).

Le devastanti tragedie degli tsunami degli ultimi vent’anni hanno segnato pagine oscure nella storia umana, mietendo vite e causando ingenti danni. Tuttavia, le sfide nella previsione di questi eventi, specialmente quelli che si originano in mare aperto, hanno ispirato i ricercatori del Noaa.

Questi esperti stanno conducendo una rivoluzione nella prevenzione dei disastri naturali, addestrando un sofisticato sistema di intelligenza artificiale con dati accumulati attraverso sette secoli di osservazioni delle correnti marine e l’uso di 158 boe strategicamente dislocate in tutto il mondo. L’obiettivo principale è comprendere meglio i complessi processi alla base degli tsunami e anticipare questi eventi per fornire avvisi tempestivi alle autorità costiere e alle imbarcazioni in mare aperto.

Dion Häfner, un eminente membro del Noaa, ha condiviso i dettagli di questo innovativo progetto su PNAS. La spina dorsale di questa rivoluzione scientifica è una rete neurale, una sorta di cervello artificiale che, attraverso l’apprendimento automatico da dati storici e rilevazioni in tempo reale, è in grado di analizzare i molteplici fattori coinvolti nella formazione degli tsunami.

Il progetto ha già ottenuto successi significativi, identificando oltre 100.000 casi di onde anomale, in gran parte di dimensioni moderate. Quello che un tempo sembrava casuale e imprevedibile può ora essere studiato per prevedere onde di dimensioni più imponenti. Un esempio tangibile è stato l’evento Ucluelet, che nel 2020 ha colpito le coste del Canada con un’onda di 17,6 metri, equivalente a un edificio di cinque o sei piani.

Ma questo progetto non si limita alla prevenzione di tragedie future; ha già dimostrato il suo valore fornendo coordinate di situazioni pericolose a navi in mare aperto. Questa anticipazione consente agli equipaggi di prendere decisioni tempestive, virare in anticipo e scegliere rotte alternative, creando uno scudo virtuale di sicurezza nelle acque internazionali. L’IA del Noaa, plasmata da sette secoli di dati oceanografici, sta emergendo come una speranza nella protezione delle vite umane e delle risorse marine globali.

Marta Pennacchio

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