Andare a Parigi a Natale è per molti una scelta ovvia; per me, lo era meno fino a tre anni fa. Quello che doveva essere un viaggio di coppia si è trasformato nel mio primo viaggio da sola, e non potrei esserne più contenta. Ho sempre avuto verso questa meta il pregiudizio della “città dell’amore sopravvalutata” e non ho mai desiderato molto visitarla. Sapevo che ci sarei arrivata prima o poi, ma ora sono contenta di esserci stata prima.
Con un’opinione completamente cambiata (ora tornerò a Parigi ogni volta che ne avrò la possibilità) e condizionata dal fatto di avere solo 2 giorni a disposizione, sono andata a vedere il Natale nella capitale francese. Parigi è una destinazione molto comoda per chi ha a disposizione poco tempo. La quantità di voli verso questa destinazione è elevata, e gli orari possono soddisfare tutte le esigenze. Amo prendere voli presto al mattino e tornare la sera per sfruttare al massimo le giornate.
Il mio desiderio per questo viaggio è quello di vivere la magia delle luci di Natale, senza essere distratta dal pensiero delle “10 cose da non perdere a (inserisci qualsiasi nuova città che andiamo a visitare)”, e visto che a Parigi ci sono già stata, l’idea di passeggiare senza altre mete che quelle del gusto mi alletta non poco.
Ci si sveglia presto quando si vuole approfittare a pieno della giornata, ed infatti alle 11:30, partendo da Napoli, sono già arrivata all’ostello che ho prenotato, non centralissimo, ma molto ben collegato a tutti i punti clou della città dalla metropolitana che si trova proprio davanti alla struttura. D’altronde, Place de la Nation è secondo me, il punto di partenza e arrivo perfetto per chi ha intenzione di andare anche a Disneyland. Se non ci sono andata questa volta è per colpa del tempo. La prima volta qui l’ho visitato ed è stato meraviglioso. Con molto dispiacere ho dovuto rinunciare alla visita perché credo che dedicare meno di un giorno a questa attrazione sia uno spreco di soldi.
Dicevo, all’inizio, di avere come unici “must see” i posti dove non sono riuscita ad andare a mangiare la prima volta. È infatti “Angelina”, in Rue Rivoli, il mio primo pensiero una volta lasciato lo zaino all’ostello. Una veloce ricerca su Google mi aveva tirato fuori la pagina Wikipedia di questo locale che spiega: “Fondato nel 1903 dal pasticcere austriaco Antoine Rumpelmayer, fornitore di corte imperiale e reale, che dedicò il nome del locale Angelina in onore di sua nuora che aveva lo stesso nome. La decorazione degli interni, in stile Belle Époque, è opera dell’architetto francese Édouard Niermans. Il locale divenne ben presto luogo di ritrovo della nobiltà e dell’alta borghesia parigina, e venne frequentato da personaggi illustri come Coco Chanel e Marcel Proust.” Famoso per la sua cioccolata calda (chocolat l’africain), mi sembra il posto ideale per iniziare la mia visita in questa giornata fredda di dicembre. Arrivo intorno a mezzogiorno e la vetrina già mi suscita una voglia pazzesca. C’è un po’ di fila, però, quindi mi rassegno all’attesa. Fortunatamente, essendo sola, trovano subito un tavolo per me e mi fanno accomodare proprio al centro del locale. Scelgo senza esitazione “Le Brunch” e la cioccolata calda. Voglio godermi questo posto fino in fondo e posso dirlo senza esitazioni: ci tornerei a Parigi solo per questo. Arrivano la cioccolata calda, l’acqua e la spremuta d’arancia insieme a dei vassoietti con pane caldo e croissant fragranti e piccoli boccacci di marmellata e burro da spalmare a piacere e già qui mi rendo conto che potrei passare la giornata dentro questo caffè a guardare la gente andare e venire, meravigliandosi dal primo passo mosso qui dentro, dove sembra davvero aver fatto un viaggio nel tempo.
Segue il toast con avocado e uovo e sono già soddisfattissima. E invece il colpo di grazia: il French Toast – il migliore della mia vita! Mi emoziono ancora solo al ricordo. Soltanto il pensiero di tutti quelli che aspettano in fila fuori mi fa alzare: è bellissimo stare qui dentro, però la bellezza va condivisa ed è (quasi) Natale, e quindi altruisticamente libero il tavolo.
Dall’altra parte della strada, nei Jardin de Tuileries, c’è uno dei tantissimi mercatini di Natale sparsi per la città, ma appena esco, una libreria a fianco al caffè mi attira dentro con la sua atmosfera bucolica. Sto cercando le luci di Natale, ma i libri hanno sempre emanato per me una strana luce che invita alla scoperta. Ormai, ho fatto una tradizione di portare a casa libri dai miei viaggi. Entro, e faccio il mio piccolo acquisto, poi, come un bambino la mattina di Natale, attraverso e vado nel mercatino dentro ai celebri giardini che si estendono partendo dal museo di Louvre fino alla Place de la Concorde. È subito magia: chiasso, gioia, decorazioni, vino caldo e una gigante ruota panoramica che promette di avverare tutti i miei sogni da bambina. La attraverso facendo mente locale per poter poi tornare una volta calato il buio e vado a ritrovare il mio amato Louvre, dove la volta scorsa ho passato una giornata intera. Anche soltanto passeggiare nel piazzale antistante è per me bellissimo.
Da qui decido di andare al Palais Garnier. È uno dei posti che ho mancato la prima volta, quindi devo recuperare. Meraviglioso a dir poco questo teatro dell’opera di cui il soffitto è stato dipinto da Chagall. La suggestiva opulenza dell’oro abbinato al marmo, il tutto illuminato da migliaia di luci, crea un’atmosfera di festa che qui dentro dura tutto l’anno. Mi domando se il lampadario centrale, sei tonnellate di luce, sia l’ispirazione per l’albero di Natale sospeso che ogni anno incanta nelle vicine Galeries Lafayette. Decido di visitare le gallerie il giorno dopo, visto che lì dentro la luce è ugualmente affascinante anche durante il giorno, e torno al mercatino di Natale del Jardin Tuileries per salire sulla ruota panoramica.
Inutile dire che in questo periodo ogni vetrina attira lo sguardo. Semplicemente passeggiare per le vie di Parigi a Dicembre (e non solo) è incantevole. Mi metto in fila con un po’ di vino caldo in mano. Sembra che abbiano fatto tutti la mia stessa pensata: vedere Parigi di notte. Chi può dar loro torto? È davvero bello lasciarsi cullare dalla salita lenta della ruota e godersi il panorama notturno trapuntato di luci, nel cielo e sulla terra. Chiaramente, la Torre Eiffel è la protagonista indiscussa di questo spettacolo. Non è tardissimo, ma la giornata è stata lunga e decido di tornare all’ostello, non prima di comprare una cioccolata calda per accompagnare la lettura del libro che ho scelto prima.
La mattina seguente mi sveglio con l’idea di “pain au chocolat”. La meta è “Du pain et des idees”, una rinomata panetteria parigina, che incanta i sensi con la sua maestria artigianale. Situato nel quartiere Canal Saint-Martin, questo tesoro culinario celebra la tradizione della panetteria francese con un tocco contemporaneo. Un aroma avvolgente di pane appena sfornato accoglie i visitatori, mentre le prelibatezze esposte al bancone sono un’ode alla creatività. Il celebre “escargot pistache-chocolat” seduce con la sua combinazione di pistacchi e cioccolato. L’atmosfera rustica e autentica crea un connubio perfetto tra passato e presente, regalando un’esperienza gastronomica indimenticabile. Mangio il mio delizioso pain au chocolat insieme a due turisti e un piccione, e mi incammino verso la metropolitana per arrivare a Montmartre.
Questo quartiere ha un posto speciale nel mio cuore già dall’altra volta che ci sono stata. L’atmosfera bohémien si intreccia adesso con quella natalizia ed è tutto infinitamente più meraviglioso. Inizia a piovere piano, camino un po’ con il mio nuovo ombrello “I love Paris” e dopo mi rifugio da “Au Cadet de Gascogne”. Il posto alla finestra è libero e il mio cuore fa un salto di felicità. Mangio una zuppa di pesce celestiale guardando un pittore di strada, e tutto questo mi fa sentire bene. Bene davvero, bene come se nel mondo non ci fosse nessun problema e io potrei restare qui per sempre. Forse è proprio l’effimerità dei momenti che rende i viaggi così belli, la consapevolezza che, nella maggior parte dei casi, in viaggio viviamo momenti unici.
Ho un conto in sospeso con le Galeries Lafayette, quindi inizio a scendere dalla collina a piedi e, girovagando, mi imbatto in due piccoli mercati natalizi non per questo meno deliziosi. Tra la bellezza semplice dell’artigianato e lo stravagante lusso dei più grandi marchi raggruppati nelle Galeries si crea non un contrasto, ma una connessione, e forse questo è dovuto allo spirito natalizio che ognuno prova a esprimere a modo suo.
L’albero sospeso al centro delle Galeries è fenomenale e molto luminoso, ma la luce più bella qui la vedrete negli occhi dei bambini incantati davanti alle vetrine piene di meraviglie. Le vetrine delle Galeries Lafayette a Parigi durante il Natale sono una festa visiva. Con un mix di creatività, tecnologia e tradizione, trasformano ogni vetrina in un racconto incantevole. Le installazioni luminose, le scenografie intricate e i dettagli sontuosi catturano l’atmosfera natalizia, trasportando i visitatori in un mondo magico di celebrazione e stupore.
Parigi non offre spettacoli di luce soltanto a Natale. Uno dei miei posti preferiti in assoluto qui è Sainte-Chapelle e rivisitarla mi sembra doveroso. Gioiello gotico del XIII secolo, questa cappella è un’ode alla luce divina. Celebrata per le sue vetrate policrome che narrano storie bibliche, la cappella è un’esplosione di colori quando la luce del sole filtra attraverso di esse. Le vetrate, con intricati dettagli e sfumature, trasformano l’interno in un meraviglioso caleidoscopio di tonalità. Questo effetto luminoso, oltre a enfatizzare l’architettura elegante, simboleggia la ricerca della divinità attraverso la bellezza visiva, trasmettendo un senso di spiritualità e reverenza che consacra la Sainte-Chapelle come capolavoro unico nell’arte e nell’architettura. Se avete tempo, non perdetevela.
Una volta finita la visita qui, faccio un salto da Odette, un delizioso salotto del tè con vista sulla cattedrale di Notre Dame, rinomato per la sua eleganza senza tempo, ma soprattutto per i suoi bignè ripieni di crema. Con la mia scorta di bignè corro a vedere le decorazioni di Place Vendôme prima di andare in aeroporto e prendere il mio volo di rientro.
Il buio arriva presto in inverno, ma stavolta è a mio vantaggio. La zona è nota per i suoi lussuosi negozi e hotel, e durante le festività si respira un’atmosfera magica e festosa. A Natale, Place Vendôme si trasforma in un incanto luminoso. Alberi scintillanti adornano la piazza, le facciate degli eleganti edifici sono avvolte in luci festose, e le vetrine dei negozi di lusso brillano con decorazioni natalizie raffinate. Un’atmosfera di magia ed eleganza avvolge questo iconico luogo parigino. A Parigi, quindi, troverete la LUCE tutto l’anno, ma a Natale un po’ di più. Buon viaggio!
Andra Juhasz