Sorprendentemente bella! È questo che ho risposto a tutti quelli che al ritorno mi hanno chiesto: “Allora come è Valencia?” E l’enfasi qui la metto su “Sorprendente!” Perché uno va in un posto perché in qualche modo ha capito che è bello, no? Però, una volta arrivata lì, io mi sono ritrovata spesso ad ammirare il tutto al di là di ogni aspettativa. Come al solito, prima di andare da qualche parte, metto internet sotto sopra per arrivarci preparata e per poter gestire il mio tempo il meglio possibile, in modo da vedere e fare tutte le cose che mi interessano in modo rilassato. Ciò che non si può prevedere quando si organizza un viaggio è il legame emotivo che si instaurerà tra il viaggiatore e la destinazione. Per qualche motivo, Valencia mi ha fatto sentire a casa. Ma non a casa come il posto da dove ci ero arrivata, a casa come se quello fosse il mio posto. Per due giorni ho sentito di appartenere a quella città. Forse è stato grazie al carinissimo tassista che dall’aeroporto mi ha accompagnato all’hotel. Le piccole cose…
E se le piccole cose ci fanno stare bene nell’immediato, le grandi cose a Valencia (come in tutti i viaggi d’altronde) ci regalano emozioni da custodire anche per il benessere futuro. In seguito, alcune delle cose di questa città che hanno lasciato il segno su di me:
- La cattedrale
- Lonja de la Seda
- Il mercato centrale, i churros, la paella e l’agua di Valencia
- I graffiti
- Giardino del Turia
- La città dell’arte e della scienza
La Cattedrale di Valencia
L’ho scelta come prima tappa perché volevo salire sulla torre quando c’era meno gente. Di indole mattiniera ci sono arrivata prima e devo dire che ammirare Valencia dall’alto, seduta sotto il campanile nella luce del mattino, in silenzio, è stato molto bello. Conosciuta anche come Santa Maria, questa cattedrale è un capolavoro di architettura gotica in gran parte, che incanta i visitatori con la sua maestosa bellezza. All’interno della cattedrale, i turisti vengono a cercare anche loro il Santo Graal custodito nella Cappella del Santo Calice. Le decorazioni in stile barocco e le vetrate colorate danno ancora più fascino e mistero a questo luogo sacro. Ogni angolo della cattedrale racconta una storia di fede, arte e storia, rendendola chiaramente una tappa imprescindibile per chi visita Valencia. Una volta finita la visita a questo complesso monumentale, mi sono lasciata per un po’ guidare dall’istinto tra le stradine che da qui si ramificano verso la città in tutte le direzioni.
La Lonja de la Seda, o Mercato della Seta, è un altro capolavoro dell’architettura gotica civile situato nel cuore di Valencia. Costruita nel XV secolo, la sua struttura imponente e maestosa è un simbolo della prosperità economica della città durante il periodo medievale. La sua facciata esterna è caratterizzata da dettagli intricati e da una decorazione scolpita che riflette la ricchezza e l’eleganza dell’epoca. All’interno, gli spazi ampi e luminosi sono sostenuti da colonne snelle e arcate gotiche che creano un’atmosfera di grandiosità e solennità. La Sala delle Contrattazioni, con il suo soffitto a volta e le finestre ad arco, è il fulcro della struttura e testimonia la vitalità commerciale di Valencia nel passato. La Lonja de la Seda è un patrimonio dell’umanità UNESCO e continua a incantare i visitatori con la sua bellezza architettonica e la sua storia affascinante. Prendete l’audioguida e lasciatevi sorprendere dalla descrizione dell’infinita varietà di dettagli strutturali e artistici che questo posto nasconde. Personalmente, ritengo che la Lonja de la Seda valga ancora di più della Cattedrale.
Il mercato centrale, i churros, la paella e l’agua di Valencia sono stati per me veri “monumenti di gusto”. Le città spagnole hanno fatto dei loro mercati veri luoghi di interesse. Posti dove il turista può sperimentare in modo vero la vita quotidiana dei cittadini. L’aspetto culinario della cultura di un posto è tra le cose più suggestive che un turista può cercare. Nel mercato di Valencia mi sono inebriata di colori, odori e suoni di chiacchiere spagnole mattutine. Un piccolo mondo in continuo mutamento, sotto la grande cupola centrale circondata da vetrate colorate e decorazioni floreali, fatto di turisti che passeggiano e locali che fanno la spesa giornaliera. Ho preso qui una piccola macedonia da portare che poi ho mangiato nei Giardini di Monforte, uno splendido parco situato a 10 minuti di cammino dal mercato, costruito nel XIX secolo, famosi per il loro design romantico e la loro bellezza paesaggistica. Il giardino è un’armoniosa combinazione di elementi barocchi e neoclassici, con percorsi sinuosi, fontane, statue e piante esotiche. C’è atmosfera tranquilla e serena qui dentro forse perché sono uno dei tesori nascosti di Valencia. Effettivamente c’ero solo io e qualche gatto. Perfetto!
La paella… ah la paella! Quanto è buona signori! Ma quanto è grande! Eh sì, perché la paella i ristoranti la fanno per minimo due persone e se viaggi da solo può essere un po’ un problema. Beh, non per me. Ordinata e mangiata senza esitazione! Questo piatto tradizionale spagnolo a base di riso, arricchito con carne, pesce, verdure e condimenti è un simbolo della cucina spagnola, famoso per il suo sapore ricco e aromatico e può essere tranquillamente motivo unico di viaggio a Valencia. Come per altro la famosa Agua di Valencia, il cocktail tipico, preparato con champagne, succo d’arancia, vodka, gin e zucchero. È una bevanda fresca e frizzante, perfetta per l’estate, con un sapore fruttato e vivace. Volevo provare il meglio ed ho ovviamente cercato on-line i posti consigliati per trovare il migliore. Ho scelto tra le varie proposte Café Madrid, un delizioso locale dove dopo una lunga giornata di peregrinare ho passato un’ora nella compagnia di ben due di questi cocktail e devo dire che stare seduta da sola, a guardare le foto e rivivere le esperienze della giornata è proprio un piccolo momento di felicità che porterò per sempre con me. Sui churros l’unica cosa che voglio dire è che sono stati il leitmotiv di questo viaggio. Seconda colazione? Churros. Dolce dopo pranzo/cena? Churros. Spuntino? Churros.
Valencia è celebre anche per la sua vibrante cultura street art e i graffiti che adornano i suoi quartieri. Dalle strade del centro alle pareti degli edifici periferici, questa forma d’arte urbana riflette la diversità culturale e l’energia creativa della città. Oltre ai tradizionali murales, si possono trovare stencil, paste-up e altre forme di espressione artistica che raccontano storie, sollevano questioni sociali o semplicemente decorano gli spazi urbani. I quartieri di El Carmen e Russafa sono particolarmente noti per la loro concentrazione di graffiti e street art, dove ogni angolo rivela nuove opere e sorprese visive. Molti artisti locali e internazionali contribuiscono alla scena artistica di Valencia, trasformando le sue strade in una galleria d’arte a cielo aperto. Questa forma d’arte urbana non solo aggiunge colore e vitalità alla città, ma promuove anche la creatività e l’interazione sociale tra residenti e visitatori, rendendo Valencia un’esperienza unica per gli amanti dell’arte di strada. A un certo punto avevo l’impressione che un personaggio di questi murales mi stesse inseguendo. Chissà qual era la sua storia.
I Jardines del Turia
Un’oasi di tranquillità e bellezza naturale al centro della città. Originariamente un letto fluviale del fiume Turia, trasformato in un parco dopo una grande inondazione, questo spazio verde offre agli abitanti e ai visitatori una vasta gamma di attività all’aperto. Lungo i suoi 9 chilometri di lunghezza, si possono trovare piste ciclabili, sentieri per passeggiate, aree giochi per bambini, campi sportivi e giardini botanici. La diversità paesaggistica dei giardini include alberi secolari, aiuole fiorite, laghetti e fontane che creano un ambiente rilassante e pittoresco. Attraversando il parco, si possono ammirare anche diversi punti di interesse, come il Ponte dei Fiori, il Palau de la Música o il Museo delle Scienze Príncipe Felipe. A chi ama passeggiare come me consiglio di percorrerlo per intero per arrivare poi alla
Città delle Arti e delle Scienze
Il nome di questo posto è abbastanza rivelatorio però state certi che troverà modo di sorprendervi, e non poco. Anche se probabilmente tutti abbiamo visto foto di questo complesso architettonico futuristico, passeggiare sulle sue strade vi farà pensare di essere su un altro pianeta. L’edificio principale, l’Emisfero, ospita uno spettacolare cinema IMAX e un planetario, offrendo esperienze immersive e educative sullo spazio e sulla natura. Il Museo delle Scienze Príncipe Felipe è una struttura interattiva che esplora temi scientifici attraverso esposizioni e attività coinvolgenti, perfette per famiglie e appassionati di scienza. Il Palau de les Arts Reina Sofía è un capolavoro architettonico dedicato alla musica e alle arti performative, offrendo spettacoli di classe mondiale in un ambiente moderno e accattivante. Il ponte pedonale che collega le diverse strutture regala viste spettacolari sul complesso e sui suoi riflessi nell’acqua circostante. Ogni angolo della Città delle Arti e delle Scienze cattura l’immaginazione dei turisti, invitandoli a esplorare, imparare e sperimentare in un ambiente unico al mondo. La mia parte preferita è stato l’Oceanografic. Sono rimasta qui dentro 6 ore abbondanti e mai per un minuto mi sono annoiata.
Infine, desidero condividere con voi una mia piccola tradizione di viaggio: ammirare il tramonto. A febbraio il mare non è molto invitante, però avere una spiaggia gigantesca solo per te, colorata dai colori del crepuscolo è sicuramente un buon motivo per una visita veloce. La Malvarrosa ha il suo fascino anche fuori stagione!
Questo è quello che sono riuscita a vedere a Valencia in 2 giorni e mezzo. L’unico consiglio che mi sento di dare è dividere le giornate tra la città vera e propria e quella delle Arti e delle Scienze. Ah, e portare le scarpe comode!! Per il resto, questa città ha un suo modo di guidare i suoi visitatori, come se conoscesse già cosa cercano. Fidatevi, Valencia vi saprà accogliere!
Andra Juhasz